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Paesaggi e scenari in 'La stanza di Jacob' della Woolf


Importante è anche l’abilità di cui si serve la Woolf per disegnare paesaggi e scenari in cui si svolgono piccoli drammi e grandi scelte attinenti alla vita quotidiana. La collina che “contiene” le rovine dell’accampamento romano, dove il piccolo Jacob gioca insieme alle decine di specie di farfalle menzionate, assume i tratti di una monografia, di un genere letterario-descrittivo. Così non nuocerebbe al testo l’estrazione di questa parte (e altre), come si fa con un particolare inserto di un giornale che ha una sua “vita”, una sua autonomia dal resto.
Così ogni scenario, come la stessa stanza di Jacob, assume dignità e rappresenta un microcosmo a sé stante, attorno a cui ruotano e prendono corpo le discussioni sulla buona letteratura, i dialoghi di Betty Flanders con le amiche, i ritrovi tra colleghi di college. Ma la stanza di Jacob è anche e soprattutto il luogo che ci racconta della morte del suo “occupante”, attraverso il ritrovamento delle carte e degli effetti personali, lasciati dallo stesso Jacob nelle abituali posizioni affinché li potesse riutilizzare.

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