Il rischio di credito dei terzi nel corporate e investment banking
Il rischio di credito derivante dall’inadempimento di terzi soggetti riguarda soprattutto le funzioni svolte:
- dal servicer dell’operazione
- dai credit enhancers esterni
- da altri terzi coinvolti nell’operazione
L’impatto dell’inadempimento del servicer sui sottoscrittori delle ABS dipende dalle funzioni che il servicer è chiamato a svolgere, e in particolare dal peso del suo ruolo per garantire la remunerazione dei sottoscrittori dei titoli, dal rischio d’insolvenza di tale soggetto e dalla facilità con cui può essere sostituito. Il servicer è incaricato dell’incasso e/o del recupero dei crediti. In genere il contratto di servicing prevede che, in occasione di accordi di riprogrammazione o ristrutturazione del debito che provochino una diminuzione degli incassi previsti oltre una soglia predeterminata e/o un rallentamento definito dei tempi di incasso, sia necessaria l’approvazione del cessionario dei crediti.
L’efficacia delle procedure di gestione dei crediti che utilizza dipende anche dalle risorse che il servicer è in grado di investire nel mantenimento di personale e sistemi adeguati. Inoltre, la solidità finanziaria del servicer è importante non solo perché in caso di fallimento il veicolo potrebbe non essere in grado di appropriarsi dei flussi generati dagli attivi cartolarizzati, ma anche per limitare la possibilità di raggiri finalizzati all’indebita appropriazione di fondi., infine va considerato che più complesso è il ruolo di servicer nella transazione, maggiore la difficoltà di sostituzione in caso di insolvenza. La valutazione dell’eventuale credit enhancer esterno ha anch’essa un’importanza nella formazione del giudizio relativo alla rischiosità dell’emissione. La maggiore difficoltà di valutazione risiede nella stima delle correlazioni dei rischi delle singole posizioni globalmente assunte dal credit enhancer. Quando tale correlazione è elevata, a un deterioramento della qualità degli attivi ceduti corrisponde anche un indebolimento della capacità di fronteggiare inadempimenti del veicolo verso i sottoscrittori da parte di tale soggetto, e pertanto il giudizio della società di rating sulla validità delle garanzie estere a supporto della cartolarizzazione non potrà che essere negativo. Nella scelta di chi coinvolgere nella cartolarizzazione, l’arranger dell’operazione deve dunque valutare l’expertise di questi soggetti e le loro condizioni finanziarie specialmente nel caso in cui essi siano impegnati nelle operazioni di versamento dei flussi finanziari a remunerazione delle ABS.
Continua a leggere:
- Successivo: Alcune considerazioni sulla cartolarizzazione classica. Le cartolarizzazioni con scopo di arbitraggio e i covered bond
- Precedente: I rischi legali nel Corporate e Investment Banking
Dettagli appunto:
-
Autore:
Alessandra Depaola
[Visita la sua tesi: "Obiettivi di performance e strategie aziendali. Il caso Krifi S.p.A."]
- Università: Università degli Studi di Ferrara
- Facoltà: Economia
- Esame: Economia delle aziende di credito
- Docente: Prof. Andrea Calamanti
- Titolo del libro: Corporate e Investment Banking
- Autore del libro: G. Forestieri
- Editore: Egea
- Anno pubblicazione: 2005
Altri appunti correlati:
- Strategia e governance degli intermediari finanziari
- Economia dell'innovazione
- Marketing nell’industria del turismo e dell’accoglienza
- Il mercato mobiliare
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il Private Equity
- Opportunità di crescita delle Pmi e private equity
- Determinanti del Venture Capital: evidenze empiriche da un campione di Paesi europei
- Una finanza innovativa per lo sviluppo: origine ed evoluzione del venture capital e private equity
- Profili giuridici del Venture Capital - Terms and Conditions di un contratto di investimento
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.