Metodi deduttivo (magistrocentrico) e induttivo (puerocentrico)
Il metodo è la modalità con cui si trasmette la proposta educativa.
In base alle caratteristiche di questa modalità il messaggio didattico può risultare più o meno efficace e produttivo.
In generale si distinguono due tipologie di metodi:
• magistrocentrico o deduttivo
• puerocentrico o induttivo.
Il primo fa riferimento al ruolo che riveste il docente nella proposta educativa, il quale gestisce la modalità di trasmettere la nozione a seconda di come reputa opportuno.
La modalità puerocentrica invece, prevede che sia il bambino, inteso in maniera estesa, a divenire l’elemento propositivo della proposta educativa.
Non esiste un metodo migliore e uno peggiore, sono ambedue importanti e necessari da scegliere tenendo conto sia della tipologia di soggetto che abbiamo davanti, sia della situazione didattica in cui si sta operando.
Il metodo deduttivo o magisterocentrico, si divide in tre tipologie:
▪ Prescrittivo: non è previsto nessun intervento da parte dell’allievo. È il docente che conduce la proposta in quanto funzionale al suo obiettivo didattico. Questo metodo normalmente svolge il ruolo di dare un ordine al comportamento della classe (ad esempio all’inizio della lezione o quando è necessario spiegare un esercizio o richiamare all’ordine). Importante è mantenere un atteggiamento autorevole, ma non autoritario;
▪ Misto: sempre gestito dal docente. Esempio: esecuzione di un esercizio nelle sue varie fasi analitiche, dimostrazione nella sua fase sintetica, esecuzione guidata dell’allievo.
▪ Assegnazione dei compiti: il docente suddivide in sottogruppi la classe e chiede di eseguire un’attività. Assegna dunque un compito adatto al tipo di bambino in base alle caratteristiche di questo, e lascia che i soggetti si organizzino mentre lui segue dal di fuori la risposta degli allievi.
▪ Problem solving: una modalità che stimola il soggetto a trovare soluzioni al problema. Ad esempio, se durante un gioco si chiede di imitare un animale, tutti lo interpreteranno in modo diverso, a seconda della personale soluzione trovata;
▪ Scoperta guidata: un problem solving più partecipativo da parte dell’allievo. L’insegnate è meno presente nella risoluzione del problema, in modo da rendere più autonomo il soggetto stesso;
▪ Libera esplorazione: sempre partendo da un input del docente, il bambino viene lasciato libero di esplorare tutte le possibilità in maniera molto spontanea (corsa libera in una palestra). Questo metodo favorisce nel soggetto la valenza espressiva e creativa perché spontanea, ma può sfociare in anarchia motoria, cioè l’utilizzo dei movimenti in maniera incontrollata.
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Dettagli appunto:
- Autore: Vincenzo Sorgente
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate
- Esame: Teoria Tecnica Didattica Età Evolutiva
- Docente: Aldo Carlo Cappellini
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