La componente biomeccanica della postura
La componente biomeccanica della postura, si occupa di poter garantire in ogni situazione l’equilibrio osteo-mio-articolare, ovvero il coinvolgimento osseo, articolare e muscolare che si attiva nel mantenimento della corretta postura durante una posizione sia statica che dinamica.
Possiamo notare una notevole evoluzione nella storia dell’uomo dovuto dal fatto che inizialmente si muoveva in posizione quadrupedica, e quindi il baricentro si spostava più in basso e dava una maggiore base di appoggio al soggetto. Con l’evoluzione alla posizione eretta invece le cose si sono modificate, in quanto innanzitutto il baricentro si è innalzato in relazione alla struttura antropometrica dell’individuo, e poi la base di appoggio si è nettamente diminuita dovuto dal fatto che il mantenimento dell’assetto corporeo era dato dal solo appoggio podalico.
Lo spostamento è dato non solo dall’applicazione della forza ma anche da:
• Gradi di libertà articolare;
• Geometria dei rapporti intersegmentari;
• Impedenza meccanica del sistema.
La forza che ogni muscolo è in grado di produrre dipende dal rapporto tra le condizioni meccaniche di lavoro e la lunghezza dello stesso, perché il sistema nervoso per creare una azione sfrutta proprio l’allungamento e l’accorciamento muscolare.
La funzione antigravitaria, non è altro che la risposta motoria del corpo alla forza di gravita, in cui si attivano degli automatismi neuromuscolari che regolando i gradi articolari e garantiscono il mantenimento di una corretta postura.
Le articolazioni che sono maggiormente convolte sono:
1. Sotto astragalica;
2. Mediotarsica;
3. Tibio-peroneo astragalica.
Il piede rappresenta la base di appoggio sul quale si scaricano le forze provenienti dalla parte superiore del nostro corpo, cui la porzione che è in diretto contatto con il suolo è la volta plantare, che si deve adattare alle varie superfici in modo tale da poter permettere una corretta postura, mantenendo invariata la posizione della caviglia e del ginocchio.
Il ginocchio viene considerato come una articolazione ad un solo grado di libertà, ovvero quello di rotazione sul piano sagittale, a differenza dell’anca, la quale essendo una enartrosi è capace di produrre dei robusti contrasti passivi.
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Dettagli appunto:
- Autore: Vincenzo Sorgente
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate
- Esame: Teoria Tecnica Didattica Attività Motoria
- Docente: Elena Martinelli
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