Distretto industriale inglese dell'800
Sistema nazionale inglese:
• Imprese organizzate per distretti, all’interno imprese in parte concorrenti tra loro e differenziate per specializzazione produttiva, coprono quindi diversi segmenti del processo produttivo.
• All’interno del distretto la figura centrale è quella dell’operaio che deve essere formato sostanzialmente sul posto di lavoro quindi non c’è un sistema educativo
• Non c’è la figura della risorsa e sviluppo
• Apprendistato: organizzato su base regionale
Fabbrica vittoriana → aristocrazie operaie, sistema interno di subappalto, leghe di mestiere.
All’interno del distretto c’è una dinamica che prevede poche barriere all’ingresso all’aumento della domanda, c’è un elevata mobilità sociale: operaio specializzato può diventare creatore di una nuova impresa.
Non ci sono grandi risorse manageriali, imprenditore affida la produzione al capo fabbrica ma non ci sono altri livelli.
C’è una forte coincidenza tra utente e produttore del macchinario a causa della specializzazione, è difficile che a livello di distretto ci sia appropriazione di una risorsa tecnologica ma c’è una diffusione dell’informazione tramite riviste specializzate e carriere imprenditoriali.
Incentivazione della forza lavoro: il cottimo per garantire erogazione di impegno, più lavora più viene pagato.
L’operaio non qualificato è pagato a ore non a quantità di prodotto e sente l’incentivo di entrare a far partire dell’aristocrazia operaia.
Tutto ciò mantiene il distretto industriale inglese sulla cresta dell’onda dell’800. Ovviamente però l’assenza di ricerca e sviluppo fa si che ci sia poi un declino nel corso del '900.
Tra la rappresentazione dell’economia data dai neoclassici e la realtà distrettuale non ci sono ampie differenze.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mattia Fontana
- Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
- Facoltà: Economia
- Corso: Amministrazione Controllo e Professione
- Esame: Economia dell’innovazione
- Docente: Michele d'Alessandro
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