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Trasmissione dell'informazione nelle vie acustiche


Trasmissione dell'informazione nelle vie acustiche:
I recettori cocleari sono in contatto sinaptico con le fibre afferenti appartenenti ai neuroni del ganglio spinale del Corti. La maggior parte delle fibre gangliari è in contatto con le cellule ciliate interne: qui ogni assone mielinico delle cellule gangliari innerva una sola cellula ciliata, mentre una cellula ciliata invia il suo messaggio di frequenza e intensità a numerose (10 ca) fibre afferenti ( segnale divergente). Al contrario, più cellule ciliate esterne inviano segnali alla stessa fibra amielinica ( segnale convergente). È da notare che i recettori, soprattutto le cellule ciliate esterne, sono in contatto anche con fibre efferenti, che quindi ne permettono il controllo da parte del SNC.

Trasmissione – Vie acustiche centrali:
Le vie acustiche centrali partono dalle cellule cigliate, che hanno la PRIMA SINAPSI nel ganglio spinale con neuroni bipolari di primo ordine: gli assoni di questi neuroni formano il nervo acustico (branca vestibolococleare).
Le fibre della branca vestibolococleare inviano le loro info (2° SINAPSI) ai 3 nuclei cocleari del tronco dell'encefalo, situati tra ponte e bulbo: nucleo dorsale, posteroventrale e anteroventrale. In essi si possono riconoscere cellule specifiche: le cellule stellate (nei 2 nuclei ventrali) possiedono numerosi dendriti e rispondono in genere a una stimolazione con una serie di PdA regolarmente intervallati; le cellule a cespuglio (sempre nei nuclei ventrali) hanno un unico dendrite con poche ramificazioni e rispondono allo stimolo acustico con un unico PdA (ruolo impo nella localizzazione della sorgente sonora lungo il piano orizzontale); le cellule fusiformi (nucleo dorsale) contribuiscono a localizzare i suoni lungo l'asse verticale.

I 3 nuclei cocleari inviano le loro fibre costituendo 3 vie principali:
  1. Prima via (dal nucleo dorsale) = le fibre della prima via incrociano la linea mediana e vanno a costituire il lemnisco laterale, che termina a livello del collicolo inferiore (che riceve info dall'orecchio controlaterale)
  2. Seconda via (dal nucleo anteroventrale) = termina nei nuclei olivari superiori di entrambi i lati, in due divisioni differenti, mediale e laterale, a seconda della frequenza del suono. Tali nuclei costituiscono la prima stazione ricevente afferenze da entrambe le orecchie (interazione interaurale). A loro volta, queste strutture proiettano al collicolo inferiore.
  3. Terza via (dal nucleo posteroventrale) = proietta ai nuclei olivari superiori, al collicolo inferiore controlaterale e al nucleo ventrale del lemnisco laterale.
Il collicolo inferiore a sua volta è connesso con il nucleo talamico specifico per l'informazione (NGM), che proietta alla corteccia uditiva primaria; qui, ciascuna area uditiva riceve afferenze da entrambe le orecchie → proiezioni bilaterali (differenza con la vista).



Altre vie:
Dal collicolo inferiore a quello superiore (integrazione multisensoriale) → orientamento crossmodale
Segnali feedback dalla corteccia uditiva al NGM e al collicolo inferiore e dal tronco alle cellule ciliate

Codifica dell'intensità del suono:
Il sistema uditivo codifica l'intensità del suono in due modi:
  • Aumento della frequenza di scarica (suoni di intensità maggiore producono un aumento della frequenza di scarica dei neuroni del nervo acustico → > intensità, > Pda)
  • Diminuzione della frequenza di scarica (suoni di bassa intensità causano una diminuzione della frequenza di scarica dei neuroni del nervo acustico → < intensità, < PdA)
Codifica della frequenza del suono:
Ogni neurone delle vie acustiche possiede una frequenza caratteristica di risposta che corrisponde alla frequenza di attivazione della cellula ciliata cui è collegato → dipende dalla posizione della cellula ciliata sulla membrana basilare.
Nelle fibre afferenti primarie l'acquisizione della frequenza avviene in 2 modi:
  • Attraverso un codice di localizzazione, in quanto le fibre rispecchiano una mappa tonotopica;
  • Ogni fibra scarica con una frequenza che segnala la frequenza dello stimolo

L'organizzazione dei neuroni e delle fibre del sistema uditivo basata sulle frequenze (toni) è detta tonotopica. La tonotopia si riferisce alla dislocazione lungo la membrana basilare di cellule che rispondono ad una frequenza caratteristica → nei nuclei cocleari ritroviamo la mappa basata sulle frequenze caratteristiche tipiche della membrana basilare.

Impianto cocleare:

Siccome molto spesso la perdita acustica riguarda determinate frequenze, l'uso di apparati acustici permette di attivare le cellule rimaste che intervengono nella codifica di quella frequenza; se però la perdita di cellule ciliate è tale da non poterla risolvere così facilmente, è necessario usare protesi che raccolgono suoni e, tramite un sistema di antenne e fili, convogliano tale info a elettrodi precedentemente impiantati chirurgicamente lungo la scala timpanica. Tale impianto sfrutta la tonotopia della coclea, così un numero limitato di elettrodi riesce a stimolare assoni afferenti che trasmettono differenti frequenze (così è possibile riprodurre anche suoni complessi).
Il primo a usare la corrente elettrica per percepire il suono è stato A.Volta (si è messo le terminazioni della batteria nelle orecchie).

Struttura dell'impianto: processore, radio trasmittente, connettore, elettrodi cocleari (sulla membrana basilare); a seconda di quale elettrodo manda l'info, il cervello può ricostruire la mappa tonotopica. Funziona bene prima dell'anno di vita e meno negli adulti che hanno perso l'udito prima della comprensione del linguaggio →bisogna essere sottoposti ai suoni della lingua per sviluppare il sistema di comprensione.

Localizzazione dei suoni:

La divisione mediale del nucleo olivare superiore riceve afferenze dalle due orecchie con ritardi differenti → Ritardo interaurale = misura il ritardo nel tempo di arrivo dello stesso suono in un orecchio rispetto all'altro.

Gli indici acustici per la localizzazione spaziale dei suoni presentati sul piano orizzontale derivano:
  • Dalla separazione delle orecchie (indici binaurali di tempo)
  • Dalla presenza della testa, che crea un'ombra acustica che attenua il suono (specie ad alta frequenza) che raggiunge l'orecchio più lontano (indici binaurali d'intensità)
Gli indici acustici per la localizzazione spaziale dei suoni presentati sul piano verticale derivano:
  • Dalla forma dell'orecchio esterno (indizi monoaurali spettrali). Il ritardo tra via diretta e riflessa permette di avere info sulla posizione verticale e anteriore/posteriore.
Anche la divisione laterale del nucleo olivare superiore svolge una funzione di localizzazione, ma basata sull'intensità ( indizi binaurali di intensità).

Il collicolo inferiore è costituito da una porzione dorsale stratificata, che riceve afferenze acustiche e somatosensitive, e da un nucleo centrale stratificato. I neuroni di ogni strato di quest'ultimo rispondono a frequenze caratteristiche, dando origine a una mappa tonotopica: ciò suggerisce che anche esso sia coinvolto nella localizzazione sonora.

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