Modelli di sviluppo del bambino
Quali sono i modelli che nel tempo hanno cercato di spiegare lo sviluppo del bambino considerando anche il contesto in cui cresce? Rogoff cerca di delineare quali sono questi modelli:
1) Whiting e Whiting: cercano di studiare lo sviluppo in relazione all'ambiente, la storia, i sistemi di sussistenza, e l'ambiente di apprendimento del bambino. Tuttavia si presuppone una certa direzione di causalità, cioè un rapporto di causa-effetto lineare tra i diversi fattori. Quindi pensando che l'ambiente determina un certo tipo di sviluppo, si suppone che questi fattori esistono indipendentemente l'uno dall'altro.
2) teoria ecologica di Brofenbrenner: è ancora oggi quella più citata. Sottolinea il ruolo delle interazioni tra organismo e ambiente, entrambi in continua è reciproca trasformazione --> l'organismo si adatta all'ambiente e viceversa (i genitori organizzano l'ambiente affinché sia adatto al bambin, ma allo stesso tempo essendo il bambino attivo, il suo comportamento modifica l'adulto e quindi anche l'ambiente). Ciò rientra nell'ambito dell'economia dello sviluppo umano. Rogoff sottolinea che secondo B il bambino agisce direttamente solo sull'ambiente in cui direttamente vive (quindi il microsistema, che sarebbe la casa, i fratelli, i genitori), ma non ad esempio sul sistema sociale, economico, sulle credenza. Quindi si può dire che il rapporto reciproco è tra sistema confinanti, ma non tra quelli lontani. Quindi anche B categorizza in modo specifico le diverse influenze.
3) teoria storico-culturale di Vygotskiy: il comportamento dell'individuo non è separabile dall'ambiente in cui si trova l'individuo. Lo sviluppo procede a 4 livelli: al ritmo dei cambiamenti della specie, dei mutamenti storici e sociali, delle vite individuali, e dei singoli momenti di apprendimento. Questi 4 livelli rappresentano altrettante unità di analogo che aiutano a capire il rapporto di costruzione reciproca tra processi culturali e processi biologici. Come si può rappresentare graficamente questa interazione? E dal punto di vista metodologico, dato che la psicologia dello sviluppo ha sempre osservato il bambino in laboratorio? La psicologia dello sviluppo ha sempre studiato il singolo individuo, isolato dall'ambiente. Cosa fa il bambino nella foto? Probabilmente sta pensando, o è annoiato. La psicologia comunque non si è limitata a studiare solo l'individuo, ma ha studiato anche il comportamento dell'individuo in relazione ad altri (adulti o pari). Per studiare lo sviluppo però occorre aggiungere informazioni anche sul ruolo degli oggetti --> questo si è reso molto evidente quando si è visto che alcuni test per misurare il QI non funzionavano quando erano trasposti a bambini di altri paesi, anche se andavano a scuola (e quindi sapevano leggere e fare i calcoli), ma che non appartenevano alla cultura occidentale. Alcuni quesiti non venivano risolti (soprattutto di matematica) da questi bambini, e dunque ciò impattava sul calcolo del QI, che risultava più basso. Però quando si osservavano questi bambini in situazioni concrete (anche di compravendita al mercato), gli stessi calcoli matematici venivano risolti con molta facilità (nelle situazioni astratte del test rimanevano irrisolti, mentre in situazioni concrete le operazioni erano compiute molto velocemente). Quindi non erano i bambini ad avere QI basso, ma era il test ad essere sbagliato, dato che avrebbe dovuto considerare anche gli oggetti con cui i bambini interagiscono concretamente. Rogoff dice che il modo più efficace per rappresentare l'individuo nel suo contesto di vita è di rappresentarlo attraverso una mano che regge una lente --> l'osservatore è colui che tiene la lente, decidendo di volta in volta su cosa focalizzare l'attenzione, tendendo il resto sullo sfondo. Ovviamente non si può considerare tutte le variabile allo stesso livello e quantificarle, quindi si sceglie un Focus e il resto rimane sullo sfondo (fattori interpersonali, culturali e istituzionali). Concretamente come si fa? Come ricercatori si deve tenere conto che una sola variabile e un solo metodo di raccolta dei dati non è sufficiente, quindi la soluzione è utilizzare un mix metodologico, quindi usare più metodi, sia quantitativi sia qualitativi --> il Focus può essere il bambino, l'adulto o anche la relazione tra genitore-bambino (nella ricerca sulla socializzazione emotiva il Focus erano i bambini, anche se comunque si prestava attenzione sullo sfondo al comportamento delle educatrici). Come si raccolgono gli elementi sullo sfondo? Mettendo insieme i dati che provengono da più canali di informazione. Il Focus può anche essere sul contesto culturale-istituzionale, mantenendo sullo sfondo i dettagli sui particolari individui e le relazioni reciproche. Il Focus può anche essere sulla cultura.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia dello sviluppo e dei processi educativi
- Esame: Pedagogia Interculturale e della Cooperazione
- Docente: Alessia Agliati
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