E-journalist: le nuovi fonti nell'era digitale
Ogni rivoluzione porta con se una inevitabile tensione al cambiamento. Questo processo deve essere accompagnato da uomini che siano disposti realmente a comprendere il mutamento e a trarne nuovo significato. Chi ne resta fuori diventa un “eremita” della storia, incapace di rinnovare e rinnovarsi.
La rivoluzione digitale ha duramente messo alla prova la nostra società. Nel giro di pochissimo tempo sono stati introdotti nella nostra vita di tutti i giorni oggetti e concetti prima solo immaginati da “visionari” e “scrittori di fantascienza”.
Questo improvviso mutamento ha colpito tutti i settori e ha scatenato paure – spesso infondate – e resistenze. A poco a poco si è preso familiarità con il “nuovo mondo” e si sono cominciate a comprendere le infinite potenzialità dell’informatica applicata alla vita di tutti i giorni.
L’arrivo di Internet, in particolare, ha completamente stravolto il modo di comunicare della gente, favorendo un approccio differente con il mondo. Si è andato ad ampliare ulteriormente quel villaggio globale di cui parlava McLuhan negli Anni ’60, riferendosi all’avvento del satellite che aveva permesso comunicazioni in tempo reale a grande distanza.
Il mondo dell’informazione ha dovuto inevitabilmente fare i conti con questo nuovo modo di comunicare, cercando di dare risposta alle esigenze informative dei suoi rinnovati pubblici utilizzando strategie nuove e impensabili fino a pochi anni fa.
Questa tesi cercherà di analizzare quali siano stati i mutamenti intervenuti nel mondo del giornalismo con l’avvento di Internet, con particolare riferimento alle fonti giornalistiche. Si cercherà di capire com’è variato il concetto di fonte e quali difficoltà incontrano i giornalisti nell’interpretare le fonti scovate nell’immenso archivio globale che è la Rete. Si offrirà, inoltre, un punto di vista sulla nuova figura di giornalista che va sviluppandosi, quello che noi abbiamo chiamato e-journalist. Termine coniato proprio per sottolineare l’indissolubile legame che sempre di più legherà il giornalista al mondo dell’informatica e di Internet. Strumenti, che richiedono una conoscenza qualificata e una preparazione sempre più specifica da parte di chi opera nel campo dell’informazione. Nell’overload informativo di Internet, il compito del giornalista diventa quello di orientare, di guidare rapidamente i lettori lungo autostrade elettroniche di sicura affidabilità, di organizzare percorsi di ricerca e assemblaggio del maggior numero possibile di notizie, spesso difficili da reperire nelle sconfinate maglie della rete. Merito degli operatori della comunicazione diventa anche la capacità di individuare una nicchia nella quale approfondire interessi e curiosità, creando intorno al prodotto-informazione una vera e propria web-community, un luogo virtuale di interazione sociale. Tutte operazioni che necessitano di una preparazione specifica nel settore e richiedono un approccio più stretto e collaborativo con il pubblico.
Nella parte conclusiva di questo lavoro si analizzeranno, invece, una serie di casi concreti in cui si evidenziano i rischi che corre il giornalista nell’affidarsi ciecamente alle fonti su Internet. Si tratta di vere e proprie “bufale” telematiche, in alcuni casi create ad hoc per ingannare i giornalisti meno esperti. Ecco che riaffiora, quindi, il tema del controllo delle fonti, quanto mai necessario oggi per ridare credibilità al giornalismo.
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Informazioni tesi
Autore: | Nunzio Maria De Luca |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo |
Relatore: | Marco Centorrino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 89 |
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