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Valutazione inclusiva

Sono lo studente Francesco Vento iscritto all’Università Ecampus al secondo anno della Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche LM 85. Ho deciso di affrontare con il prezioso aiuto della Prof.ssa Maria Gioia Pierotti lo studio di un particolare argomento che riguarda il mondo della scuola di oggi ovvero la "Valutazione Inclusiva". Prima di approcciarmi a tale argomento ho eseguito una analisi di tutti gli argomenti inerenti tale tematica. Tenuto conto anche della mia professione ho studiato, visionato, meditato ed indagato diversi argomenti che sviluppano il concetto della “Valutazione Inclusiva”. La mia tesi di laurea è composta, oltre che da introduzione e conclusione, da tre significativi capitoli.
Si inizia con il primo capitolo scomposto in tre sotto capitoli che individuano come oggetto di studio “L’educazione inclusiva” dove si parte con una ampia ricerca sulla odierna concezione di istituzione Scuola e del mondo dell’Istruzione. Il tutto verrà esplicitato considerando anche le interazioni sinergiche tra la Scuola e il concetto complesso di cultura che implica le strutture di Didattica e Pedagogia Speciale collegate tra loro con varie sfumature. In seguito a ciò si andranno a vedere le correlazioni e la funzione che svolge la Scuola di oggi nella tutela del minore e come essa diventi una struttura a tutti gli effetti multiforme e multifattoriale. Proprio da ciò si giunge ad esplicitare il nuovo concetto di “Inclusione scolastica” chiarendo la sua storia la sua istituzione e tutto ciò che concerne in termini normativi, pedagogici, didattici, applicativi, procedurali e metodologici.
Questo risulterà essere un fondamentale capitolo che pone le basi per la dissertazione successiva del secondo capitolo inerente “La Valutazione”. In questo capitolo si svilupperà una proficua articolazione sull’argomento, si affronteranno le varie sfumature inerenti, tenendo come base la concezione dello psicologo russo Vygostkij. Da qui si giungerà al fulcro della questione ovvero si andrà ad esplicitare cosa concerne la valutazione per allievi con bisogni educativi speciali.
Così verranno spiegate cosa sono realmente i bisogni educativi speciali e come si sviluppa la loro valutazione in un’ottica inclusiva. Si illustreranno così i concetti fondamentali di Portfolio delle competenze, ICF e PDP che concorrono ad una valutazione inclusiva di tutti gli allievi che compongono le classi della nostra scuola italiana.
In seguito a questo si passerà al terzo capitolo, inerente la “Inclusione e valutazione” ovvero tutta quella serie di strumenti compensativi e dispensativi metodologici che aiutano a sviluppare nella pratica una valutazione inclusiva.
Quindi si chiariranno la figura dell’insegnante di sostegno che nell’ottica inclusiva assume una nuova veste. Poi si espliciterà il concetto di “approccio delle capacità” applicato alla disabilità e ai Bisogni Educativi Speciali, fino a giungere alle tecnologie e a strumenti compensativi.
L’obiettivo di tale lavoro di tesi è di potere dare uno sguardo sulle nuove direzioni che deve intraprendere la Scuola di oggi. Osservare quest’ambito in un’ottica descrittiva ma anche informativa, didascalica e formativa.
La scuola inclusiva, quindi, intesa come scuola che raccoglie l’intera parte umana di ogni alunno dove le diversità vengono viste e interpretate come risorsa senza opposizione e scandalo.
La valutazione nella scuola inclusiva assume determinati caratteri quali:
 La valutazione è autentica per ciascuna fase del suo sviluppo senza che si limiti a misurare, a classificare e a definire.
 Affrontando il rischio educativo, essa accetta la sfida posta dalla diversità nei livelli esistenziale, culturale e didattico.
 Accoglie le diverse forme ed espressioni specifiche della diversità (segnale della struttura speciale profonda dell’unitarietà della persona).
 Assolve alle esigenze di differenziazione della diversità.
 Partecipa a produrre ambienti di apprendimento efficaci ed inclusivi.
 Sopporta e conduce percorsi speciali didattici personalizzati costantemente rispondenti alle esigenze dei bisogni educativi, allo scopo di non far diventare le diversità delle disuguaglianze seguendo il percorso di una didattica personalizzata.
Arrivare così, a comprendere che la valutazione inclusiva assume il ruolo di una valutazione del profitto scolastico degli allievi con bisogni educativi speciali, che frequentano le classi comuni della scuola italiana, in cui il sistema e l’azione valutativa sono studiate con lo scopo di incoraggiare l’apprendimento di tutti gli allievi.
L’obiettivo e traguardo finale della valutazione inclusiva è che il complesso di tutte le pratiche, i metodi e i processi di valutazione diano un sostegno, un incoraggiamento e un’incentivazione a promuovere la partecipazione scolastica e l’integrazione di tutti gli allievi.

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[8] 1.1 Un’idea di cultura e scuola Per quanto il fine della educazione scolastica sia unico, o, per meglio dire, unitario - formazione della personalità umana nella sua integralità e nella sua dimensione individuale e sociale - esso tuttavia non può essere pura forma, ma deve concretizzarsi in un contenuto, o in una serie di contenuti che si riuniscono nel concetto generale di cultura. Questi contenuti assumono anche forme proprie e specifiche in rapporto alla situazione storico-sociale nella quale l’educando si trova a vivere. Una educazione meramente «formale», in senso proprio potrebbe infatti significare una potenziale indifferenza rispetto ai contenuti, non solo, ma addirittura come capacità che di fatto non si definisce come una attuale capacità verso qualche cosa. La conseguenza sarebbe una scuola che, rivolta ad un futuro più o meno misterioso o indecifrabile, si esaurirebbe in una capacità che non è capace di nulla, perché non contiene nulla. Se l’educazione allora, non è puro esercizio formale ma aiuto, stimolo, guida all’educando perché si appropri attivamente di qualche cosa, il discorso allora verte sulla cultura come contenuto della educazione. A proposito del termine di cultura, è necessario precisarne il concetto, o i concetti, cui essa si riferisce. Nel suo significato etimologico, il termine si rifà al latino colere, ed indicava originariamente la cura e l’educazione delle capacità dell’uomo, e della sua possibilità di innalzarsi al di sopra del semplice stato di natura. In questo senso furono anche usati, come sinonimi, i termini di humanitas, di civitas, per indicare, appunto, l’esercizio delle facoltà spirituali, allo scopo di metterle in condizione di dare i frutti più abbondanti e migliori consentiti dalla costituzione dell’uomo. In una seconda accezione, il termine cultura è venuto a sostanziarsi per indicare non l’operazione, ma i mezzi con cui si attua la «coltivazione», ovvero anche l’ambiente in cui si svolge l’operazione. In questo senso, da un significato soggettivo, il termine cultura ha acquistato una significazione oggettiva.

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Parole chiave

disabilità
bisogni educativi speciali
valutazione
tecnologie
capacità
inclusione
vygotskij
ruolo della scuola
competenze compensative
insegnante specializzato al sostegno

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