L’impatto della tecnologia in radiofrequenza RFID nella gestione di magazzino. Studio ed analisi di un caso pratico.
Con questo lavoro si vuole analizzare gli aspetti della tecnologia RFID nella gestione del magazzino.
Prima di focalizzare la nostra attenzione sugli aspetti della tecnologia in radiofrequenza, facciamo un breve accenno al concetto di magazzino, dicendo che questo è considerato uno dei punti vitali dell’impresa a cui il management dedica particolare attenzione vista la funzione essenziale che espleta all’interno dell’azienda ed in tutta la Supply Chain, cioè in tutto il processo produttivo.
Nell’era di internet è quasi del tutto impensabile una gestione priva di supporto informatico. La gestione del magazzino deve essere considerata prioritaria. Questo è il caso del “magazzino virtuale” nell’era dell’e-commerce.
Questo consiste nella condivisione delle disponibilità di magazzino di più aziende. Il funzionamento è assicurato da un soggetto esterno, il Provider di servizio.
Vediamo ora, invece, quale impatto ha avuto la tecnologia in radiofrequenza RFID nell’ambito delle nuove tecnologie.
Verso la fine degli anni ’60 ha inizio la commercializzazione dei primi sistemi EAS (Electronic Article Surveillance).
Negli anni ’70 si potè assistere all’investimento da parte di grandi industrie americane del settore militare in applicazioni RFID civili.
Gli anni ’80 furono il periodo che vide l’affermarsi della tecnologia RFID come tecnologia ormai completa, con la diffusione su scala mondiale.
Solo negli anni ’90 si delinearono le condizioni per lo sviluppo dell’RFID moderno: maggiore miniaturizzazione dei circuiti – consentendo così un notevole risparmio d’energia – e sviluppo di standard internazionali condivisi.
Con l’acronimo RF-id – Radio Frequency Identification -, si intende un insieme di tecnologie basate sulla identificazione tramite utilizzo di radio frequenza.
I sistemi RFID fanno parte della tecnologia cosiddetta Auto-ID, o identificazione automatica.
Per quanto riguarda la tecnologia un sistema RFID è composto da almeno 3 elementi:
1. Transponder (o Tag):
2. Reader: letteralmente ”lettore.
3. Software: è l’elemento indispensabile per la ricezione ed elaborazione di dati fornite dal sistema RFID.
Le applicazioni RFID utilizzano tre grandi bande di frequenza:
• fino a 40,68 MHz (Bassa frequenza)
• da 433 a 915 MHz (Media frequenza)
• da 2,45 GHz (Alta frequenza)
Concetto fondamentale della tecnologia RF-id è quello di smart label (etichetta intelligente) è un’etichetta identificativa, sottile come un foglio di carta, realizzata in carta o in plastica, in cui è inserito un circuito integrato programmabile e un antenna ad esso collegata.
Il mercato delle etichette leggibile è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, allineandosi alle esigenze di mercato.
Per quanto riguarda la normativa in materia di identificazione automatica, l'International Organization for Standardization (ISO), organo ufficiale mondiale di standardizzazione.
La normativa italiana, allineandosi alle direttive europee, viene recepita con il (decreto n. 447 del 05/10/2001)
Per quanto riguarda la privacy, la posizione dei garanti mondiali emerge dalla risoluzione approvata alla Conferenza internazionale tenutasi a Sydney nel mese di settembre del 2003.
In tale risoluzione si manifesta il principio in cui le etichette cosiddette “intelligenti” non devono servire per la raccolta di dati personali. Inoltre, deve essere possibile disattivare o distruggere le etichette RFID.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Biagio Giugliano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Malgorzata Biniecka |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 164 |
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