Esperienze sfavorevoli infantili e cancro: riflessione sul trauma complesso e malattia somatica in età adulta
Questa tesi affronta la delicata ipotesi di correlazione tra Esperienze Sfavorevoli Infantili e insorgenza di malattie somatiche in età adulta e, più specificatamente, il cancro. Nonostante la letteratura in merito sia molto ampia e conta molti studi sugli effetti sia psicologici che somatici prodotti dalle ESI, non è ancora ben delineato il quadro generale del trauma complesso, tanto che nelle classificazioni ufficiali (DSM o ICD) non troviamo una definizione specifica. Intendiamo per trauma complesso un insieme di vissuti traumatici che si ripetono nel tempo, per lo più durante l'età infantile (primi 18 anni di vita). Ogni autore si riferisce al trauma complesso con varie accezioni da Sheeringa con "trauma complesso" a Van del Kolk con "disturbo traumatico dello sviluppo", "trauma precoce" per Cook a "trauma comulativo" per Briere. Alla base di questo costrutto troviamo gli ACE'S, tradotti poi in italiano con ESI: studi epidemiologici longitudinali che hanno portato alla luce la correlazione non lineare tra eventi traumatici molteplici, cronici e prolungati e malattia somatica in età adulta. Questi eventi avversi possono comprendere una relazione primaria fallimentare, caratterizzata da trascuratezza e negligenza da parte del caregiver, abuso sessuale, violenza fisica e psicologica, abbandoni, separazioni e quindi soprattutto comprende eventi di natura interpersonale. Nella sua conformazione complessa e multivariata, il trauma complesso ha un unico comun denominatore: lo stress causato dalla molteplicità e ripetitività dei traumi. I soggetti a rischio sono individui che hanno una familiarità con patologie sia fisiologiche che psicologiche, quindi con caratteristiche personologiche specifiche, e che vivono esperienze traumatiche senza avere le capacità adattive adeguate per il superamento dei vissuti traumatici, portandolo al compimento di azioni e comportamenti a rischio. Le caratteristiche personologiche, fisiologiche e l'ambiente sociale possono fungere da mediatori/moderatori della relazione ESI e malattia somatica e possono sia amplificare sia riparare l'effetto del trauma sull'individuo. La riflessione fondamentale a cui bisogna porre l'attenzione è: come noi psicologi clinici possiamo introdurci in questo network (Esi-trauma complesso-malattia somatica). Oggi si sta lavorando su un approccio trauma informed, dove si sta strutturando un lavoro multidisciplinare rivolta alla prevenzione dei fattori di rischio e al sostegno dell'individuo. E' necessario promuovere una tutela della salute a tutto tondo.
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Cavalloro |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Michela Di Trani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 60 |
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