La Prevenzione degli Infortuni in Ambito Ecclesiastico
Lo studio affronta la problematica degli infortuni negli ambienti ecclesiastici, trattando tale problema marginalmente in considerazione di tali luoghi come ambiente di vita e più approfonditamente in relazione agli infortuni che coinvolgono volontari non retribuiti, impiegati in opere di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Si è provato a valutare l’incidenza del fenomeno (non contemplato nelle statistiche ufficiali) rilevando, nel corso del 2010, due infortuni mortali; tale dato, riferito ad una forza lavoro ipotetica , posto a confronto con la mortalità per infortuni sul lavoro, ha restituito un’ incidenza fino a sei volte superiore.
Tale rischio trova conferma nel corso delle interviste a parroci ed è documentato da alcune foto, che ritraggono situazioni di pericolo non valutato e che erroneamente si ritiene ampiamente tutelato con coperture assicurative; pertanto di tali polizze si sono verificati limiti e clausole nell’applicabilità ai volontari esecutori di opere di manutenzione e che, ovviamente, non coprirebbe eventuali responsabilità penali. Con l’analisi di quanto disposto dai Patti Lateranensi (1929) e l’Accordo di Revisione degli stessi (1984) si è verificato se vi fossero problemi di competenza territoriale e quindi limiti all’applicazione della Legge.
Definita la piena applicabilità delle norme, ad eccezione di alcuni luoghi (Piazza San Pietro ed il colonnato del Bernini antistante), si è ricostruita, in base a quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico, l’organizzazione gerarchica della Chiesa ed i soggetti sui quali ricade l’obbligo di “garanzia”.
Si è quindi discusso e concluso che la Chiesa, abitualmente ambiente di vita può divenire ambiente di lavoro, che il Parroco assume le caratteristiche proprie del datore di lavoro ed il volontario è da considerarsi a tutti gli effetti un lavoratore.
L’INAIL , quale Ente individuato dalla Legge ad attuare una serie di adempimenti di tipo preventivo, informativo e promozionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è ritenuto interlocutore unico che può sollevare la questione di tale fenomeno, affinché una previsione di Legge applichi forme di tutela verso i lavoratori volontari, in analogia a quanto attuato per gli infortuni domestici, e realizzi in ambito ecclesiastico forme di prevenzione, mediante campagne informative, tramite la Santa Sede e la formazione dei soggetti responsabili alla efficace formulazione di documenti di valutazione dei rischi.
Il Tecnico della Prevenzione, per il suo percorso formativo, è l’ unica figura professionale mediante la quale questa campagna formativa ed informativa può avere attuazione ed è utile ausilio per la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi.
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Ferraiuolo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro |
Corso: | SNT4 |
Relatore: | Giuseppe Costa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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