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1. L’ IDEA
Entro in una Chiesa cattolica di antica costruzione, alzo lo sguardo e la mia
attenzione si sofferma su un lampadario di grandi dimensioni, appeso ad una catena in
ferro con evidenti segni di usura, sorge spontanea la domanda: -Qualcuno si occupa di
verificarne la tenuta, e ancora, se cedesse causando un infortunio, chi ne sarebbe
responsabile?- Abbasso gli occhi e noto un bimbo che corre intorno ad un sostegno
malfermo di ceri votivi accesi, poco più in là una parrocchiana che spazza il pavimento
ed un’altra, che abbarbicata su qualcosa che ricorda vagamente una scala, è intenta a
spolverare una statua; per curiosità chiedo del parroco e mi viene indicato un sacerdote
che all’apparenza sembra tanto anziano quanto inconsapevole dei possibili rischi di
infortunio.
2. L’OGGETTO
I luoghi di culto sono da considerarsi a tutti gli effetti ambienti di “vita”;
questi, però, nel momento in cui al loro interno vengono svolti lavori di manutenzione,
sia di tipo strutturato con interventi di ditte esecutrici, sia di piccole opere di
manutenzione ordinaria come le opere di pulizie, le quali nella maggior parte dei casi
sono svolte da parrocchiani volontari senza retribuzione, divengono ambienti di lavoro.
Il presente studio non vuole considerare le opere eseguite da ditte specializzate,
che senza dubbio rientrano nelle more dettate dalle disposizioni in materia di igiene e
sicurezza nei luoghi di lavoro; si occuperà, invece, marginalmente degli incidenti,
considerando la Chiesa come ambiente di vita e focalizzerà maggiore attenzione su tutti
quegli interventi effettuati da volontari ai quali, magari, il responsabile fornisce attrezzi
e presidi (scale e trabattelli per opere in quota, utensili manuali ed elettroutensili),
facendo divenire tale luogo un ambiente di lavoro.
Questa tesi è ispirata da due motivi fondamentali: il primo è un’espressione di
tutela nei confronti dei volontari, che potrebbero, come spiegheremo di seguito, non
avere alcuna tutela indennizzatoria in caso di infortunio; la seconda è rivolta al soggetto
sul quale ricade l’obbligo di garanzia e mira a renderlo consapevole, qualora non lo
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fosse, del rischio di incorrere in responsabilità penali, anche procedibili d’ufficio e
quindi senza una espressa volontà della parte offesa.
Pertanto si vuole analizzare il problema per dimostrare innanzitutto che
l’incidenza dei rischi di infortuni sul lavoro volontario non è trascurabile e quindi, poi,
verificare se questi possano ricadere nelle norme di prevenzione negli ambienti di
lavoro.
Si prenderanno in esame le Chiese del culto Cattolico Cristiano per la sua
maggiore diffusione nel nostro territorio; è ovvio che dimostrata l’esistenza del
problema, questo riguardi comunque in generale tutti i luoghi di ogni professioni di
fede, che analogamente si avvalgono del servizio di volontari.
Il primo passo per comprendere se il fenomeno statisticamente giustifichi
questo studio è di cercare di analizzarlo da un punto di vista epidemiologico.
3. IL DATO EPIDEMIOLOGICO
“…6 gennaio 1873, un uomo, uscendo dalla messa dell’Epifanìa, nello
scendere le scale della Parrocchia di San Fedele in Milano, scivolò battendo
violentemente la testa, morì, il 22 maggio dello stesso anno, senza mai riprendere
conoscenza[…]chissà, forse se la sarebbe cavata se ci fosse stato un mancorrente come
quello che c’é adesso…” (Marco Cicala da Il Venerdì di Repubblica del 28/05/2010), nulla
avremmo saputo di questo episodio se la vittima di questo infortunio non rispondesse al
nome di Alessandro Manzoni.
L’aneddoto, che sembra avulso dal contesto, vuole porre l’attenzione sul
fatto che il problema oggetto di questo studio è del tutto originale ed inedito e la sua
particolarità è quella di trovarsi in assenza di un qualsiasi rilevamento statistico da
prendere in esame.
Partendo quindi dall’assunto che ad oggi l’incidenza infortunistica,
soprattutto relativamente a chi presta manodopera a titolo gratuito e volontario in
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ambito ecclesiastico, nonché a chi frequenta i luoghi di culto, è ignota, uno degli scopi
che lo studio si propone è dimostrare come invece l’entità di tale incidenza sia rilevante
e che pertanto il problema esiste; in un prossimo futuro, se ancora sottovalutato, il
fenomeno potrebbe esacerbare.
Unica soluzione per avere un dato statistico reale è quello che il fenomeno
diventi oggetto di tutela delle Istituzioni deputate (INAIL) pensando per analogia a
quanto è stato attuato per gli infortuni domestici.
L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha creato
un sistema di rilevazione del fenomeno infortunistico nei luoghi di lavoro convenzionali
di grande potenzialità; a conferma di quanto appena affermato è utile riportare l’indice
delle tabelle di codifica tratto dal suddetto sistema.
Indice delle Tabelle di decodifica
Avvertenza.......................................................................................................................................................................
Regole di denominazione dei campi……...................................................................................................................
Regole di denominazione delle tabelle di decodifica.....................................................................................................
Comuni d'Italia...............................................................................................................................................................
Codici Ateco 2002..…......................................................................................................... .............................................
Aziende Sanitarie Locali..................................................................................................... ........................................
Macroaggregati Economici.............................................................................................................................................
Assicurazione Pat ........................................................................................................... ............................................
Amministrazioni dello stato.................................................................................................. ...................
Gestioni INAIL..............................................................................................................................................................
Tariffe...................................................................................................................... ......................................................
Comparti(aggregazioni di voci di tariffa).................................................................................... ................................
Sedi INAIL..........................................................................................................................................................
Qualifica Professionale...................................................................................................... ...........................................
Nuovo Mansionario............................................................................................................ ............................................
Qualifica Assicurativa....................................................................................................................................................
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Forma di accadimento......................................................................................................... ...........................................
Agente Materiale............................................................................................................. ................................................
Lavorazione Agricola......................................................................................................................................................
Tipo Definizione............................................................................................................. .................................................
Natura della lesione......................................................................................................... ................................................
Sede della lesione..........................................................................................................................................................
Malattia Professionale....................................................................................................... .............................................
Codice Sanitario............................................................................................................. ................................................
Codici ESAW – Tipo di luogo........................................................................................................................................
Codici ESAW – Tipo di Lavoro............................................................................................................... .....................
Codici ESAW – Attività fisica.............................................................................................................. .........................
Codici ESAW – Deviazione............................................................................................................................................
Codici ESAW – Contatto..................................................................................................................... ..........................
Codici ESAW – Agente Materiale............................................................................................................. ..................
N11 Tabella Nazioni............................................................................................ ............................................................
Anche se il sistema è abbastanza complesso e quindi richiede, per ottenere
analisi esatte, una peculiare gestione dell’inserimento dei dati e pertanto una elevata
professionalità da parte degli operatori, tale strumento consente di avere informazioni
relative sia a macro aggregati economici e geografici, sia alle attività esercitate e divise
per codice “ATECO” fino ad arrivare a dettagli come la natura e la sede della lesione, il
tipo di luogo o l’agente che ha causato l’infortunio.
Questo sistema, però, proprio per la complessità del fenomeno da sottoporre a
statistica, ha comunque il limite insormontabile che nell’ambito del medesimo codice
possono essere aggregati più lavoratori, che svolgono attività con caratteristica di
similitudine, ma nella realtà completamente diversi (ad esempio gli estetisti sono
inclusi nel codice di tariffa che aggrega anche assistenti di sedia odontoiatrica).
Per quanto attiene il settore oggetto di studio potremmo, ad esempio, filtrare i
dati attraverso la tabella “NUOVO MANSIONARIO”: la voce 820 riguardo le attività di
sagrestano, oppure la tabella “QUALIFICA ASSICURATIVA”: la voce I9 che è
relativa ai Religiosi/e-Suore e ancora, la tabella “CODICI ATECO 2002” che prevede,
al codice O913100, le attività delle organizzazioni religiose nell’esercizio del culto.
Proprio in riferimento a quest’ultimo codice ATECO si sono chiesti e ottenuti
dall’INAIL i dati infortunistici avvenuti in Piemonte nel triennio 2007/2009 e sono stati
messi a confronto con i dati relativi agli infortuni del settore Industria Commercio
Artigianato avvenuti in Piemonte nello stesso periodo e che di seguito si espongono: