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Bufala 2.0, l'inganno nella comunicazione online

Una delle più grandi rivoluzioni del nostro tempo è stata sicuramente la nascita di Internet. La rete ha profondamente modificato il modo in cui vengono prodotte e ricevute le informazioni, se prima quest’ultime erano veicolate in modo quasi esclusivo dai professionisti del settore dei media, oggi chiunque può diventare prosumer, ovvero essere al contempo produttore e consumatore. Questo lavoro mira a mettere in luce l’aspetto ingannevole della comunicazione, le notizie viaggiando in tempo reale ed essendosi moltiplicate, diventano sempre meno controllabili, di conseguenza è facile che un numero sempre crescente di quest’ultime risulti falso.
La prima parte sottopone all’attenzione del lettore una casistica variegata delle cosiddette “bufale” che vengono divulgate attraverso i diversi mezzi di comunicazione. Citeremo, infatti, esempi d’inganni avvenuti per mezzo della radio, della televisione e del giornale esaminandone alcuni tra i più importanti, partendo dal clamoroso caso de “La guerra dei mondi “ di Orson Welles, fino ad arrivare alla recentissima bufala di Fuotshi Toba pubblicata nel 2011 sul giornale La Repubblica.
Nella seconda parte dopo una sessione in cui descriveremo quelle che sono le caratteristiche del Web 2.0 e in particolare dei cosiddetti Social Network, presenteremo un’accurata analisi degli inganni che avvengono sul Web 2.0., tratteremo le differenti modalità di creazione della falsa notizia che non viene più prodotta da giornalisti e professionisti dei media, ma dagli utenti stessi. A tal proposito illustreremo i siti creatori di bufale, citandone tra i più importanti e metteremo poi in evidenza esempi d’inganni su YouTube e nel mondo del Web 2.0.
Per concludere ci interrogheremo su quanto veramente la grande rivoluzione del Web 2.0 abbia influenzato positivamente il flusso informativo e valuteremo attentamente gli aspetti positivi e negativi che questo grande cambiamento ha avuto sulla società dell’informazione.

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7 CAPITOLO I “L’inganno e la bufala nella comunicazione di massa” “Il termine bufala può indicare in lingua italiana un'affermazione falsa o inverosimile. Può perciò essere volta ad ingannare il pubblico, presentando deliberatamente per reale qualcosa di falso o artefatto. In alcuni casi si prefigura il reato di truffa, in quanto l'autore, o gli autori, procurano per sé o per altri un ingiusto profitto a scapito delle vittime”. 1 L’affidabilità delle informazioni che ogni giorno riceviamo attraverso i media non è mai stata certa al cento per cento, in particolare con l’avvento di internet si quadruplica il numero d’informazioni in cui ogni giorno ci troviamo immersi, di conseguenza si moltiplicano le possibilità che queste possano essere false. I “fake”, a volte creati per un semplice errore, altre volte per motivi di marketing o per organizzare vere e proprie truffe, esistono da sempre. Le bufale nate su internet arrivano fino alle pagine dei giornali, alle reti televisive e radiofoniche. È vero che sono ormai lontani i tempi in cui su Internet circolavano strorie come quella dei “Bonsai Kitten”, con relativo sito che spiegava come trasformare i gattini in Bonsai viventi; ai tempi lo scherzo venne preso come serio da Il Messaggero, che nel gennaio 2001 dedicò la prima pagina all’accaduto, e da un parlamentare dei Verdi che presentò un esposto in merito. 2 O ancora il caso americano di “Hunting for Bambi”, che fu oggetto di un indignato articolo pubblicato su Repubblica.it nel 2003; circolava infatti la storia che avvenenti ragazze, pagate da un famoso organizzatore di safari per correre nude nei dintorni de Las Vegas, si divertissero a farsi catturare come cerbiatte da cacciatori armati di fucili caricati con pallottole di vernice. 3 Per citarne ancora ricorderemo il presunto attentato a Bill Gates, riportato inizialmente in veste di burla sul sito Clarence 4 e in seguito diffusosi su molti giornali web italiani e troviamo perfino la falsa morte del Papa 5 . La “famosa” e mai 1 http://it.wikipedia.org/wiki/Bufala_(burla). 2 Fabio Metitieri ,Il Grande Inganno del Web 2.0, Laterza, 2009, pag.15 3 Vedi:http://www.huntingforbambi.com/ o Metitieri, Il Grande inganno …, pag.16 4 www.clarence.com 5 http://www.guerrigliamarketing.it/intelligence/disinformation.htm

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Biacca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  Corso: scienze per la comunicazione internazionale
  Relatore: Fabio Chisari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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