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Hate speech. Analisi linguistica e retorica dei commenti d’odio su Facebook e Twitter.

Questa tesi ha lo scopo di suscitare una riflessione profonda prendendo coscienza di quanto sia importante il fenomeno dello hate speech e di quanto esso debba essere contrastato. Esso ha inquinato i contenuti comunicativi su scala mondiale alimentando la diffusione di mis-information (notizie false ma innocue che non ledono nessuno) e mal-information (notizie vere ma strumentalizzati ad hoc diffuse con l'intenzione di danneggiare persone, istituzioni o intere comunità). Così, su queste piattaforme, il linguaggio diventa d'odio avvalendosi di un potente strumento, ossia, la retorica che in questo elaborato viene ribattezzata come dispregiativa. Proprio questa retorica dispregiativa viene analizzata dal punto di vista linguistico, nella sua forma e significato, prendendo in considerazione post e tweet di alcune testate giornalistiche online riguardo quattro personaggi specifici: Boldrini, Romano, Rackete e Murgia. Di questi estratti si analizzeranno i commenti d'odio rilasciati dagli utenti di Facebook e Twitter, evidenziando come questi siano ascrivibili alla retorica dispregiativa e, dunque, allo hate speech.

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5 INTRODUZIONE Il mondo dell’informatica ha generato più comodità ed economia nel mondo dell’uomo portando con se però anche notevoli svantaggi. L’intento dell’elaborato è quello di analizzare attraverso le innovazioni della comunicazione, con l’avvento dell’internet, l’evolversi del linguaggio. Per aumentare gli agi, per divulgare informazioni, per inviare dati e immagini, per avere dei confronti, ma anche soltanto per divertirsi, diventa indispensabile oggi avere una rete di comunicazione virtuale. Le innovazioni tecnologiche hanno influenzato e continueranno ad influenzare la vita quotidiana di ognuno di noi cambiandone le abitudini, e diventa inevitabile che le rivoluzioni del sistema tecnico multimediale si impongono nella nostra vita. Partendo da questo pensiero, ho preso in considerazione l’analisi linguistica quantitativa e qualitativa dei commenti d’odio sulle piattaforme social. Per poter comprendere tale analisi si è reso indispensabile muoversi all’interno della legislatura italiana ed europea, per capire dapprima le norme che stabiliscono e tutelano la libertà di espressione e successivamente quelle che ammoniscono l’odio e la discriminazione. Il tutto senza tralasciare l’evolversi dei modelli comunicativi tradizionali. La mia analisi è mirata allo hate speech, ovvero l’incitamento all’odio sui social network, con uno studio specifico di due delle piattaforme virtuali, in Italia più famose e utilizzate, quali Facebook e Twitter. Focalizzandomi su come le loro policies arginano l’odio sul web e su quanto queste risultino non sufficienti, ho preso in esame l’ambiente socio-politico-economico come culla del linguaggio dell’odio. Per tracciare e racchiudere lo hate speech, capirne le dinamiche e come avviene, si è reso indispensabile partire dalla differenza di linguaggio e dal codice deontologico della comunicazione classica, quale il giornale cartaceo, e quella della comunicazione moderna, che oggi ci riguarda su dispositivi tecnologici.

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Parole chiave

giornalismo
linguistica
retorica
linguistica generale
odio
facebook
twitter
hate speech
commenti odiosi
linguaggio d'odio

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