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Stereotipi e Pregiudizi nel Linguaggio dei Social Media: Studio di un Corpus sull'Immigrazione

In questa tesi si tratterà del fenomeno dell'hate speech, cioè dell'incitamento all'odio, che sta vedendo nel web e, in particolare, nei social media, un terreno fertile in cui diffondersi.
Nello specifico, si applicheranno metodologie di analisi computazionale ad un corpus di commenti in italiano caratterizzati da incitamento all’odio, inviati in occasione di un post di Gianni Morandi del 2015 riguardante gli immigrati, annotato nell’ambito di uno studio di psicologia sociale svoltosi presso l’Università di Roma.
Questo tema è stato scelto perché quantomai attuale e rilevante nel nostro Paese e pertanto rappresenta un’interessante opportunità per osservare il comportamento degli utenti dei social media. Questo è un ambito di studi che sta prendendo piede ultimamente, dato che l’uso dei social network è ormai alla portata di tutti. Inoltre, il tema dell’immigrazione è costantemente trattato nei giornali e nei telegiornali come uno degli argomenti più importanti. È opportuno, quindi, registrare le reazioni delle persone a queste notizie e come queste ultime possano influenzare il pensiero comune. In questo lavoro, ci si è concentrati sullo studio dello stereotipo razziale e su come esso si manifesta in varie forme di discredito. Sulla base di queste ultime il corpus è stato organizzato in sezioni che sono state analizzate separatamente e confrontate tra di loro. Si è poi verificato se le etichettature applicate al corpus in precedenza fossero corrette e si è cercato di comprendere se le ipotesi di carattere psicologico e linguistico legate all'hate speech nei social media fossero verificabili.

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A. Gallo, LM. 94: Stereotipi e pregiudizi nel linguaggio dei social media: studio di un corpus sull'immigrazione Introduzione In questa tesi si tratterà del fenomeno dell'hate speech, cioè dell'incitamento all'odio, che sta vedendo nel web e, in particolare, nei social media, un terreno fertile in cui diffondersi. Nello specifico, si applicheranno metodologie di analisi computazionale ad un corpus di commenti in italiano caratterizzati da incitamento all’odio, inviati in occasione di un post di Gianni Morandi del 2015 riguardante gli immigrati, annotato nell’ambito di uno studio di psicologia sociale svoltosi presso l’Università di Roma3. Questo tema è stato scelto perché quantomai attuale e rilevante nel nostro Paese e pertanto rappresenta un’interessante opportunità per osservare il comportamento degli utenti dei social media. Questo è un ambito di studi che sta prendendo piede ultimamente, dato che l’uso dei social network è ormai alla portata di tutti. Inoltre, il tema dell’immigrazione è costantemente trattato nei giornali e nei telegiornali come uno degli argomenti più importanti. È opportuno, quindi, registrare le reazioni delle persone a queste notizie e come queste ultime possano influenzare il pensiero comune. In questo lavoro, ci si è concentrati sullo studio dello stereotipo razziale e su come esso si manifesta in varie forme di discredito. Sulla base di queste ultime il corpus è stato organizzato in sezioni che sono state analizzate separatamente e confrontate tra di loro. Si è poi verificato se le etichettature applicate al corpus in precedenza fossero corrette e si è cercato di comprendere se le ipotesi di carattere psicologico e linguistico legate all'hate speech nei social media fossero verificabili. Infatti, nel primo capitolo vengono trattate le caratteristiche del linguaggio dei social media, a livello di forma e contenuto. Grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, in effetti, si sta via via definendo quello che molti ricercatori considerano una sorta di italiano 1

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