I media autoctoni come opportunità di interconnessione fra tradizione,comunicazione e tecnologia audiovisuale
L’identità moderna e post-moderna dell’uomo è paragonabile ad un costrutto sia sociale che tecnologico: ogni cultura fornisce una propria immagine dell’uomo, veicolata da norme, valori e modelli di riferimento. Con i mass media emergono nuovi ambienti in cui l’identità si costruisce attraverso la tecnologia.Le nuove tecnologie della comunicazione permettono all’uomo di scindere dallo spazio geometrico/fisico per entrare a far parte del “villaggio globale”, che unifica l’esperienza della localizzazione con quella della globalizzazione.L’antropologia dei media (o antropologia visuale) si profila come nuovo quadro antropologico per lo studio del rapporto esistente fra la realtà locale e i fenomeni globali. Attualmente,popolazioni indigene di tutto il mondo,dopo un lungo processo di significazione e acquisizione tecnologica, dispongono di multiformi modalità di accesso ai media:le comunità native devono relazionarsi al mutamento sociale che coinvolge tutto il mondo, entrando a far parte del villaggio globale salvaguardando però la cultura emica.È insito un meccanismo di riscatto nel legame fra tecnologia audio visuale e partecipazione indigena alla produzione mediatica: tali popolazioni sono state da sempre vessate dagli attacchi degli Imperi Coloniali, perciò vittime di soprusi politici,fisici e psicologici. Oggi, grazie ai processi di modernizzazione e di globalizzazione, anche le comunità più “remote” possono far sentire la propria voce preservando e proteggendo la cultura locale altrimenti obliata.Le popolazioni autoctone diventano parte attiva nella produzione di documentari, film, video musicali e siti internet; questi prodotti rafforzano l’identità dei popoli indigeni tramite un progetto collettivo di auto rappresentazione e informazione dell’opinione pubblica mondiale dell’esistenza del nativo e della sua lotta per il riconoscimento dei diritti. (Solo nel 2007 è stata adottata dalla comunità internazionale la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni).In numerosi casi il web si è rivelato uno strumento di autodeterminazione,occasione di rilancio e evoluzione culturale. Ad esempio,i Maori attualizzano le proprie tradizioni attraverso la rete: internet è così diventato scenario della presenza delle minoranze linguistiche-culturali, poiché vengono abbattute le barriere fisiche per entrare a far parte pienamente del villaggio globale. Invece, i Quechua riescono ad abbattere barriere sociali e discriminatorie comunicando con il mondo grazie all’alfabetizzazione informatica. Tali popolazioni hanno in comune la necessità di diffondere e condividere la propria memoria collettiva per ritagliarsi un posto nell’era digitale, operazione questa che nasconde una profonda necessità di adattarsi ai tempi e di integrare la propria cultura al fine di ritagliarsi un posto nel mondo globalizzato.Questi processi di rinnovamento culturale, sostenuti dal processo di globalizzazione e di diffusione dei media, rendono tangibile l’esistenza di un Villaggio Globale nel quale ci si può confrontare con popolazioni appartenenti a tutto il mondo. La società odierna è di natura multietnica, ossia caratterizzata dalla coesistenza di persone di numerose etnie diverse. Appare evidente la necessità di una consapevole educazione alla comunicazione multiculturale: in questo interscambio culturale e sociale fra etnie diverse occorre promuovere l’uguaglianza intrasociale e intersociale, al fine di rispettare e tutelare le peculiarità culturali proprie di ogni gruppo emico.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Colucci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Alberto Baldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 214 |
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FAQ
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