I Credit Default Swap: Sviluppo, Diffusione e Modelli di Valutazione
Il presente elaborato si occupa della presentazione e descrizione di uno degli strumenti finanziari derivati che maggiormente si è sviluppato negli anni Duemila sui mercati finanziari: i credit default swap, o CDS. La funzione di questo prodotto finanziario è di garantire il debito di un’emittente, proteggendo il creditore dal suo fallimento a fronte di un pagamento periodico predeterminato. Preclusi agli investitori retail essendo troppo complessi e rischiosi, i CDS sono negoziati nei mercati OTC e si sono progressivamente diffusi nel mondo finanziario, rivestendo un ruolo fondamentale nella propagazione della crisi finanziaria del 2007.
In quest’opera, suddivisa in tre capitoli, vengono inizialmente descritti i derivati creditizi in generale, categoria di appartenenza dei credit default swap, per poi passare a presentare la storia e lo sviluppo dei CDS, dalla loro invenzione negli anni ’90 fino al giorno d’oggi. Particolare attenzione viene dedicata alla loro funzionalità e utilizzo, approfondendo anche le diverse problematiche in termini di regolamentazione e uso speculativo dei CDS, fino all’introduzione dei nuovi standard internazionali da parte dell’ISDA (International Swaps and Derivatives Association) e alle normative promulgate dell’Unione Europea per tentare di risolvere il problema della speculazione sul debito sovrano.
Nel secondo capitolo viene introdotto invece il tradizionale modello per la valutazione dei credit default swap, pubblicato dai professori Hull e White nel 2000. Una parte sostanziosa del capitolo si occupa delle assunzioni del modello e delle loro implicazioni, proseguendo poi con l’illustrazione della procedura per stimare le probabilità di default del soggetto economico di riferimento. Successivamente viene presentato il modello nella sua derivazione matematica, ricavando il cosiddetto “spread” e dimostrando come, in un mercato in cui vale il teorema di non arbitraggio, questo valore è unico e determinato dalla formula del modello. Infine, si discutono i limiti insiti nel modello, ripercorrendo le soluzioni proposte dagli studiosi al fine di migliorarlo e accennando al modello economico attualmente più impiegato dagli operatori, il modello ISDA.
Nel terzo e ultimo capitolo viene descritto il modello ISDA, evidenziando le principali differenze con il tradizionale modello di Hull e White: il modello ISDA, oltre a essere più complesso dal punto di vista computazionale, integra infatti anche i nuovi standard internazionali introdotti nel 2009, a cui è dedicata una piccola digressione. Il modello viene quindi implementato per la valutazione di credit default swap con scadenza a 5 anni, aventi come sottostante le obbligazioni emesse da dieci Stati sovrani, selezionati in base alla diversa solidità del loro debito. Infine, si conclude con delle brevi considerazioni sull’aderenza del modello ISDA ai dati finanziari disponibili, confrontando lo spread calcolato dal modello con quello osservato sul mercato.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Zambolin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Giorgio Brunello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 41 |
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FAQ
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