Sanità mondiale e proprietà intellettuale. Il futuro dell'accordo Trips relativo ai farmaci dopo il caso Sudafrica
Nel luglio del 1982 faceva la sua comparsa sulla ribalta scientifica internazionale una sigla con la quale abbiamo ormai imparato a convivere: AIDS, acronimo (in inglese) di Sindrome da Immuno-Deficienza Acquisita. Da allora in avanti, il “morbo di fine millennio” ha mietuto milioni di vittime in tutto il mondo, ed allo stato attuale della ricerca i migliori farmaci a disposizione hanno ancora un’efficacia limitata nel combatterlo. Siamo ben lontani, pur in presenza di incoraggianti passi avanti, dal “vaccino” contro l’AIDS, e senza dubbio questa patologia è il problema principale col quale si è confrontata la sanità mondiale negli ultimi decenni.
La comunità internazionale ha reagito in maniera significativa alla sfida dell’AIDS, e non sono mancate le iniziative volte a trovare una “soluzione globale per un problema globale”. In particolare, queste iniziative hanno seguito due filoni principali: il filone dell’educazione sessuale e della prevenzione, come metodi per minimizzare i rischi di contagio da HIV, ed il filone (a dire la verità il meno battuto fino a qualche anno fa) dedicato a migliorare e favorire l’accesso ai farmaci cosiddetti “essenziali”, da parte di tutti i malati di AIDS del mondo e senza discriminazioni.
La maggior parte dei farmaci essenziali, essendo l’HIV/AIDS un fenomeno abbastanza recente, è sottoposta a brevetti, ed i brevetti sono a loro volta sottoposti ad una rigida normativa internazionale. Qui ha origine l’incontro - scontro tra sanità mondiale e proprietà intellettuale, che è il centro di questo lavoro.
La tesi esamina in profondità l’accordo TRIPS (Trade-Related Intellectual Property Rights), uno dei testi legali che fanno parte integrante dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), senz’altro il più importante accordo in vigore per ciò che concerne la regolamentazione dei regimi di proprietà intellettuale a livello internazionale, e le sue implicazioni per il settore farmaceutico. Il brevetto su un farmaco, secondo le norme attualmente operanti, garantisce un monopolio di fatto sul prodotto (o anche su un determinato processo di produzione) per un periodo di venti anni, e vieta, in tutti gli stati membri, la produzione, l’impiego ed il commercio di prodotti equivalenti se non si è autorizzati dal titolare del brevetto. L’accordo TRIPS ha occupato un posto di rilievo nel dibattito internazionale sull’accesso ai farmaci essenziali: si è sostenuto da più parti che, garantendo diritti esclusivi sull’invenzione (in questo caso su un farmaco essenziale, non certo assimilabile ad altre categorie merceologiche) per ben vent’anni, si limiti di fatto la competizione nello stesso campo delle industrie cosiddette “generiche”, causando indirettamente dei prezzi artificialmente alti e delle restrizioni all’accesso ai farmaci stessi. Ovviamente, i diversi attori in campo hanno visioni molto diverse rispetto al problema, com’è inevitabile vista l’eterogeneità dei soggetti.
Il dibattito è notevolmente aumentato con il “caso Sudafrica”: in uno dei paesi più colpiti dal morbo dell’HIV/AIDS, il tentativo da parte del governo di rendere disponibili in grandi quantità i farmaci necessari per combatterne i sintomi, anche attraverso la fornitura da industrie farmaceutiche generiche e l’importazione parallela se necessario, ha provocato la reazione legale di ben 42 case farmaceutiche multinazionali proprietarie, che intentarono nel 1998 una causa (la n° 4183/98) per evitare che la legge sudafricana entrasse in vigore. La causa è stata discussa all’Alta Corte di Giustizia Sudafricana tra il marzo ed il maggio 2001, ed è stata poi ritirata anche grazie alle fortissime pressioni dell’opinione pubblica internazionale. Alla luce delle proposte dei vari attori e dal punto di vista del diritto internazionale dell’economia, si cercherà di giudicare quale possa essere la soluzione ottimale al problema, che si presenta senz’altro complicato ma innovativo, sia per le modalità con le quali sta avvenendo il confronto internazionale sia per l’intensità del dibattito e per la pluralità dei soggetti in campo, cercando, in definitiva, di stabilire quanto i TRIPS siano responsabili dell’attuale carenza di farmaci nei paesi in via di sviluppo.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Longu |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Internazionali e Diplomatiche |
Relatore: | Arduino Paniccia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 226 |
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