Le pratiche commerciali scorrette e i danni al consumatore: le forme di tutela in caso di forniture non richieste
Una delle più importanti forme di comunicazione, in un contesto di progresso tecnologico avanzato come il nostro, è sicuramente la pubblicità.La pubblicità rappresenta un potente strumento attraverso il quale le imprese entrano in contatto con il vasto pubblico dei consumatori cercando di attirare la loro attenzione per presentare, promuovere e far conoscere i loro prodotti. Molteplici e vari sono i mezzi utilizzati, da strumenti quali la radio e la televisione, dai giornali alle affissioni, dalle poste ad internet, dove ormai il ruolo dei social network appare preponderante, in quanto tutti sono in grado di esercitare una notevole influenza sui processi decisionali e sui gusti del consumatore.Il mittente, cioè la fonte del messaggio, varierà i contenuti dello stesso a seconda delle proprie esigenze e gusti: lancio di un nuovo prodotto, ampliamento del mercato, consolidamento della fedeltà della marca, difesa delle posizioni già acquisite da un prodotto ormai maturo, insomma tutta una serie di obiettivi che le imprese perseguono nel proprio contesto competitivo.Risulta chiaro che non possiamo attribuire solo alla pubblicità il successo o meno delle nostre operazioni commerciali, dovendo prestare attenzione a tutte le componenti che formano il cosiddetto “marketing mix” . Capiamo quindi quanto sono complesse e ricche le variabili in gioco, ma sicuramente la pubblicità ha rappresentato un punto di svolta quasi rivoluzionario nei rapporti tra impresa e consumatore, proprio per la capacità di raggiungere in massa un vasto numero di individui che vedranno alterate, ma non per forza in negativo, le proprie convinzioni e i propri processi decisionali . Fondamentale diventa la tutela dei vari interessi in gioco, da un lato l’interesse delle imprese affinché la réclame dei concorrenti non violi le regole di gioco, distogliendo a favore di questi ultimi la propria clientela per effetto di una comunicazione non veritiera e deviante; dall’altro quello dei potenziali acquirenti, consumatori a non essere ingannati da questo tipo di comunicazione, così inducendoli al compimento di atti economici per essi pregiudizievoli.Si ritiene condivisibile la visione secondo cui la pubblicità, o in generale “la promozione”, intesa come comunicazione, sia un elemento cruciale nelle strategie aziendali, poiché esercita un impatto notevole sulla struttura e sulle dinamiche dei rapporti tra imprese, concorrenti e consumatori nel mercato. E’ interesse generale che questi rapporti si svolgano all’insegna dei principi di correttezza, lealtà e buona fede, e che ci sia una disciplina chiara e condivisa che possa assolvere a questa essenziale funzione. La parte più debole nei rapporti che si creano all’interno del mercato è rappresentata dal consumatore; un po’ come avviene nei rapporti concorrenziali in generale, è proprio questa figura che merita secondo l’opinione condivisa, una tutela sempre più reale e consistente. La pubblicità con la sua grande forza manipolatrice e persuasiva ha un grande impatto sulle scelte del pubblico, cosicché si potrebbe ledere l’interesse economico di cui il consumatore è portatore ed anche i diritti fondamentali che la Costituzione gli riconosce. La funzione della pubblicità commerciale moderna consiste sostanzialmente nell’esercitare, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, un influsso psicologico sui consumatori per indurli all’acquisto di determinati beni o servizi. In questo senso si parla di “pubblicità del profondo”,che si propone ad influenzare il comportamento dei consumatori, servendosi di tecniche persuasorie ed appellandosi ai diversi livelli di coscienza di cui il consumatore finale è il portatore. D’altronde è impensabile che in un contesto di mercato molto competitivo, il messaggio pubblicitario delle varie imprese sia soltanto un’esposizione delle caratteristiche del prodotto offerto, senza introdurre elementi che possano attrarre l’interesse del pubblico obiettivo. Questo aspetto può rappresentare un’arma a doppio taglio, nel momento in cui le informazioni fornite risultino viziate da elementi d’ingannevolezza (omissioni, dati falsi, tendenziosi, erroneamente riportati), oppure siano informazioni dirette a ledere un determinato comportamento, attraverso atti di concorrenza sleale, che causano non solo un pregiudizio economico al consumatore finale, ma anche un danno significativo al concorrente. Vengono quindi tutelati, da un lato gli interessi dei consumatori nell’ottenere un’informazione chiara e veritiera, che consenta loro di acquisire una più ampia conoscenza del mercato e nel particolare delle caratteristiche dei prodotti offerti loro dalle imprese, ma anche la loro persona umana, rispettando la libertà interiore di ciascuno.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Federico |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Comunicazione pubblica, digitale e d'impresa |
Relatore: | Alberto Giulio Cianci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 133 |
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