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Le nuove frontiere del dumping nell’economia globale: uno sguardo alla guerra dei dazi Usa-Cina

Il dumping è una specifica strategia commerciale con la quale un bene “viene esportato a prezzi inferiori rispetto al suo valore normale, ossia il prezzo normalmente praticato dal produttore all’interno del Paese d’origine delle merci”. In altre parole, i consumatori nel paese importatore pagano un prezzo più conveniente per le merci rispetto ai consumatori nel paese in cui le merci sono fabbricate.
Le ragioni che inducono un’impresa a praticare il dumping (nella sua forma di dumping predatorio) solitamente sono da ricondurre all’obiettivo di escludere dal mercato le imprese concorrenti, per ampliare la propria quota di mercato estero ed assicurarsi nuovi sbocchi alla produzione. Il dumping è, quindi, generalmente considerato una pratica commerciale distorsiva dei regolari equilibri di mercato e capace di provocare gravi danni all’industria nazionale del Paese che lo subisce.
L’analisi della disciplina antidumping, prima con riferimento all’evoluzione degli accordi internazionali dal GATT all’ADA dell’OMC, poi ponendo l’attenzione sulla normativa europea, verrà affrontata nel secondo capitolo.
In particolare, da quest’ultimo emerge che nonostante il declino a livello globale dell'uso delle tariffe dalla seconda guerra mondiale, il ricorso alle politiche antidumping è aumentato negli ultimi tempi, non solo tra i paesi sviluppati ma anche tra le economie emergenti.
Nel capitolo conclusivo, ho scelto di analizzare per la sua rilevanza e attualità la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, descrivendo dapprima le rispettive legislazioni antidumping.
Gideon Rachman scrive sul Financial Times che la guerra commerciale tra Cina e Usa rappresenta una grande minaccia per la globalizzazione e l'ordine internazionale.
"Entrambi questi Paesi sono insoddisfatti dell'attuale ordine mondiale: Xi vuole modificare l'ordine strategico mondiale e per farlo ha bisogno di mantenere l'attuale ordine economico, mentre Trump vuole preservare l'ordine strategico e per farlo ha bisogno di cambiare l'attuale ordine economico. Dunque, da questo punto di vista, America e Cina sono due potenze speculari. Per realizzare questo obiettivo, Trump sta imponendo tariffe sulle importazioni dalla Cina in modo crescente.
In questo contesto, i dazi antidumping sono diventati uno nuovo strumento neo-protezionistico.

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3 Introduzione Lungo il mio intero percorso di studi, ho sempre mostrato interesse e curiosità verso la realtà internazionale del mondo contemporaneo. Questa forte motivazione ha costituito, non solo la base della scelta del mio percorso universitario, ma anche dell’argomento oggetto della mia prova finale. Il fenomeno del dumping mi ha incuriosito sin dalle prime lezioni di economia internazionale, in particolare, con riferimento ai suoi effetti sui rapporti economici globali. In primo luogo, ho scelto di analizzare il dumping e le sue forme. Il dumping è una specifica strategia commerciale con la quale un bene “viene esportato a prezzi inferiori rispetto al suo valore normale, ossia il prezzo normalmente praticato dal produttore all’interno del Paese d’origine delle merci”. In altre parole, i consumatori nel paese importatore pagano un prezzo più conveniente per le merci rispetto ai consumatori nel paese in cui le merci sono fabbricate. 1 Le ragioni che inducono un’impresa a praticare il dumping (nella sua forma di dumping predatorio) solitamente sono da ricondurre all’obiettivo di escludere dal mercato le imprese concorrenti, per ampliare la propria quota di mercato estero ed assicurarsi nuovi sbocchi alla produzione. Il dumping è, quindi, generalmente considerato una pratica commerciale distorsiva dei regolari equilibri di mercato e capace di provocare gravi danni all’industria nazionale del Paese che lo subisce. 2 Gli economisti, però, non giudicano il dumping una pratica proibita, in quanto ritengono che sia una forma di discriminazione di prezzo e dunque, una strategia perfettamente legittima dal punto di vista economico. D’altra parte, paesi come gli Stati Uniti e l’Unione Europea considerano il dumping una forma di concorrenza sleale. Questa pratica, infatti, anche se nel breve periodo produce benefici per i consumatori domestici attraverso prodotti di migliore qualità e più economici, le sue conseguenze economiche a lungo termine sono considerevolmente costose. Una delle conseguenze che da essa potrebbero derivare è il fallimento delle imprese nazionali che subiscono tale pratica. Per evitare che ciò avvenga sono state emanate regole e norme antidumping volte, non tanto ad eliminare il dumping, quanto a limitare gli effetti negativi che esso causa all’interno dei mercati. 1 Bekker, D., 74: 501-521, (2006). 2 Farah P., (2012).

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Parole chiave

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guerra dei dazi usa-cina
discriminazione dei prezzi
effetti disposizioni antidumping sul commercio
relazioni commerciali bilaterali: usa - cina

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