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La guerra del Vietnam nel 1966: tra escalation e tentativi di pace

Il Vietnam è stato uno di quegli avvenimenti che più profondamente hanno segnato le vicende e gli atteggiamenti della società americana del secondo dopoguerra, mettendo in discussione i valori, fino ad allora considerati inoppugnabili, dell’American way of life ed il carattere dell’azione e del ruolo stesso degli Stati Uniti nel mondo. Un conflitto locale, che traeva origine dalla antica lotta vietnamita contro le dominazioni straniere, assunse, nell’ottica della Guerra Fredda, il carattere di una grande crisi internazionale e una portata simbolica spropositata. Secondo la teoria del domino, infatti, la caduta della pedina vietnamita avrebbe provocato l’espansione del comunismo su tutto il Sud-est asiatico, area considerata vitale per gli interessi americani. Quella del Vietnam divenne così la “battaglia decisiva” che avrebbe determinato se fosse possibile fermare la nuova strategia comunista delle guerre di liberazione nazionale e vincere la guerra fredda. Questa rappresentazione, poi smentita dai fatti, informò in misura maggiore o minore il modo di agire di ben cinque amministrazioni; tra i presidenti coinvolti, quello che pagò le conseguenze più amare e che maggiormente si identificò col fallimento americano in Vietnam, fu senz’altro Lyndon B. Johnson, artefice di una politica di compromesso sfociata in una costante e inefficace escalation della guerra.
Oggetto di questa tesi è la politica americana in Vietnam nel 1966, nel pieno della presidenza Johnson. Attraverso un lavoro di ricerca basatosi principalmente su un’approfondita analisi della documentazione ufficiale del dipartimento di Stato, si è cercato di ricostruire l’evolversi delle vicende più significative susseguitesi nel corso dell’anno e soprattutto la formazione del processo decisionale dell’amministrazione statunitense. Verranno prese in esame diverse tematiche come: la strategia militare, in particolare l’air war; le politiche di pacificazione, ossia il tentativo di consolidare, anche mediante covert actions, un governo sudvietnamita stabile e sostenuto dal popolo in maniera da sottrarre il controllo delle aree rurali al Vietcong (aspetto, questo della "costruzione della democrazia", ancora presente nella politica estera americana); i rapporti del governo USA con il Congresso e con Saigon; i diversi tentativi diplomatici, tra i quali ampio spazio viene dedicato a Marigold, importante e controverso episodio che vide anche la partecipazione dell’ambasciatore italiano a Saigon Giovanni D’Orlandi.

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3 Introduzione La guerra del Vietnam ha rappresentato uno degli episodi più drammatici e controversi del secondo dopoguerra, un conflitto che ha profondamente scosso le coscienze degli americani e che tutt’oggi è oggetto di un ampio dibattito. Dal primo finanziamento ai francesi nella primavera del ’50 fino alla firma degli accordi di Parigi nel gennaio 1973, il Vietnam ha coinvolto, in misura minore o maggiore, ben cinque presidenti americani. Tra questi quello rimasto più profondamente invischiato nel pantano vietnamita, fino a provocare il proprio fallimento politico, è stato Lyndon B. Johnson; ancora oggi, per molti studiosi e per la gente comune, la guerra del Vietnam rimane “la guerra di Johnson”. Questo lavoro si pone l’obiettivo di esaminare la politica degli Stati Uniti in Vietnam nel 1966, nel pieno della presidenza Johnson. In particolare, ci si propone di determinare, attraverso l’analisi delle raccomandazioni degli esponenti più influenti dell’amministrazione, la formazione del processo decisionale finale. Si cercherà anche di valutare l’atteggiamento del governo di fronte a situazioni di crisi e di comprendere se e come le diverse politiche poste in essere nei vari campi della guerra militare, della pacificazione e dei tentativi negoziali rientrassero in una strategia globale. La ricerca si è fondata principalmente sulla documentazione ufficiale del dipartimento di Stato relativa all’anno 1966 1 ; questa documentazione fornisce una visione nuova e complementare rispetto alla raccolta documentaria della Difesa 2 , quei Pentagon Papers che costituiscono, ad ogni modo, un punto di partenza fondamentale per qualunque lavoro sulla guerra del Vietnam. Ai fini di questo studio si sono rivelate di estrema utilità anche diverse monografie tra cui quelle di Herring 3 , Gardner 4 e Vandiver 5 ; di notevole interesse, inoltre, le memorie di McNamara 6 e la biografia su Johnson scritta da Dallek 7 ; infine, sono stati utilizzati anche alcuni articoli e saggi disponibili su siti Internet, in particolare su quello del Woodrow Wilson International Center 8 . Il primo capitolo è incentrato sulla vasta e spettacolare offensiva di pace lanciata da Johnson in concomitanza con la sospensione dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. Dopo aver individuato le motivazioni che giustificarono l’iniziativa e le posizioni negoziali di USA e DRV, verrà illustrato l’importante dibattito interno sull’opportunità di riprendere gli attacchi aerei. Verranno inoltre ricostruiti i contemporanei contatti diplomatici tra rappresentanti diplomatici statunitensi e nordvietnamiti. 1 U.S. Department of State, Foreign Relations of the United States(d’ora in poi FRUS), 1964-1968, vol. IV: Vietnam 1966, Washington, D.C., United States Government Printing Office, 1998. 2 Mike Gravel, editor, The Pentagon Papers: the Defense Department history of United States decisionmaking on Vietnam, voll. II e IV, Boston, Beacon Press, 1971. 3 George C. Herring, LBJ and Vietnam: a different kind of war, Austin, University of Texas Press, 1994. 4 Lloyd C. Gardner, Pay any price: Lyndon Johnson and the Wars for Vietnam, Chicago, Ivan R.Dee, 1995. 5 Frank E.Vandiver, Shadows of Vietnam: Lyndon Johnson’s wars, College Station, Texas A&M University Press, 1997. 6 Robert S. McNamara, with Brian VanDeMark, In Retrospect: the Tragedy and Lessons of Vietnam, New York, Times Books, 1995. 7 Robert Dallek, Flawed Giant: Lyndon Johnson and His Times, 1961-1973, New York, Oxford University Press, 1998. 8 http://wwics.si.edu; di particolare interesse: James G. Hershberg, Cold War International History Project, Working Paper No. 27, “Who Murdered "Marigold"?-New evidence on The Mysterous Failure of Poland’s Secret Initiative To Start U.S.-North Vietnamese Peace Talks,1966”, che fornisce una versione di Marigold ricostruita attraverso fonti polacche.

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