Skip to content

Istruzione, produttività e crescita economica: l'effetto della qualità scolastica nelle regioni italiane

Nell’attuale economia della conoscenza è sempre più cruciale per i lavoratori possedere competenze e abilità specifiche che li attrezzino per fronteggiare la rapida evoluzione tecnologica, che tende a sostituire la manodopera grezza con il lavoro qualificato. Le conoscenze e le capacità costituiscono la parte fondamentale del patrimonio di capitale umano di ciascuno e il veicolo principale per acquisirle è il sistema scolastico. L’istruzione assume quindi importanza critica sia per il singolo, che diventa più appetibile sul mercato del lavoro e può ottenere, a fronte dell’investimento in conoscenza, una maggior remunerazione, sia per il Paese, in quanto una buona dotazione di capitale umano genera innovazione e accresce la produttività, oltre a produrre benefici sociali. L’istruzione è uno dei motori della crescita economica: accrescendo il livello di istruzione della popolazione è possibile ampliare il potenziale di sviluppo e innescare un circolo virtuoso di investimento in capitale umano e crescita. Ciò significa non solo prolungare la durata media degli studi e ampliare la partecipazione scolastica, ma anche migliorare la qualità dell’istruzione per rendere l’insegnamento efficace.
Questo lavoro ripercorre le teorie del capitale umano a partire dai contributi pionieristici di Becker, Mincer e Lucas, presentando i diversi approcci sul piano sia microeconomico (effetti diretti sulla produttività, ruolo segnaletico, capacità di adattamento dei lavoratori istruiti) sia macroeconomico (effetti di livello, effetti di tasso). In seguito vengono presentati diversi contributi empirici che indagano gli effetti dell’istruzione sul salario individuale (rendimento privato) e sulla crescita economica del Paese (rendimento sociale): se nel primo ambito numerose analisi riscontrano evidenza dei benefici dell’istruzione in termini di guadagno individuale, nel secondo i risultati sono invece spesso discordanti, non permettendo conclusioni condivise. Una possibile causa di questi risultati deludenti è l’imprecisione nei dati riguardanti l’ammontare di istruzione nei diversi Paesi, che indebolisce le stime e rende i risultati poco affidabili. Un’altra fonte di imprecisione è il tradizionale utilizzo del numero di anni di istruzione come unica misura del capitale umano: è evidente invece che lo stesso numero di anni di istruzione acquisito in due Paesi diversi può apportare un bagaglio di competenze molto differente. Recentemente sono sorti diversi tentativi di tenere in considerazione la qualità dell’istruzione, misurandola tramite i punteggi ottenuti dagli studenti in test cognitivi standard organizzati a livello internazionale. Il lavoro più completo in questa direzione è quello di Hanushek e Kimko (2000) i quali riscontrano che l’apporto della qualità scolastica è almeno pari a quello della quantità.
In Italia l’istruzione ha vissuto una forte espansione negli ultimi decenni, portando le nuove generazioni ad essere molto più istruite rispetto alle coorti più anziane: il livello medio di istruzione si è innalzato e i divari tra regioni si sono ridotti, sebbene nelle regioni meridionali vi sia tuttora una quota minore di diplomati e di laureati. Sotto diversi punti di vista l’istruzione italiana rimane comunque arretrata, soprattutto a causa degli alti tassi di abbandono nei livelli scolastici più alti. Dal punto di vista della qualità, inoltre, i risultati di numerose indagini internazionali e nazionali suggeriscono che la qualità scolastica italiana sia mediamente inferiore a quella di molti altri Paesi industrializzati. Inoltre la distribuzione geografica dei punteggi evidenzia un netto divario tra le regioni del Nord, tendenzialmente in linea con gli altri Paesi avanzati, e quelle del Sud, che mostrano invece risultati alquanto inferiori. Le differenze nella quantità e qualità dell’istruzione suggeriscono una dotazione non omogenea di capitale umano tra le regioni italiane che può costituire uno dei fattori alla base del noto divario di performance economica tra Nord e Sud del Paese. Per sottoporre questa ipotesi a verifica empirica viene costruito un indice di qualità scolastica regionale basato sul risultato di sei indagini internazionali e due nazionali condotte in Italia tra il 2001 e il 2006: esso viene affiancato agli anni di istruzione e alla dotazione di capitale fisico come fattore determinante della produttività aggregata regionale nel periodo 1981-2006. Le stime confermano l’ipotesi e indicano che l’effetto della qualità scolastica sul divario regionale di produttività ha la stessa entità dell’effetto della quantità di istruzione: un miglioramento della qualità dell’insegnamento rispetto alla media genera una riduzione proporzionale del divario di produttività. Questi risultati, seppur basati su numerose semplificazioni, suggeriscono la fondamentale importanza di investire sull’istruzione, e in particolare sulla sua qualità, per permettere il rilancio della produttività anche nelle regioni più arretrate.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
4 INTRODUZIONE Interrogato su quale differenza ci sia tra gli uomini colti e quelli incolti, disse: «La stessa differenza che c'è tra i vivi e i morti». Aristotele (cit. in Diogene Laerzio, Vite dei filosofi) Osservando il contesto mondiale e la sua rapida evoluzione, risulta evidente che gli elementi cruciali per lo sviluppo economico ed il benessere delle nazioni siano il progresso tecnologico, l‟innovazione, la capacità di trovare soluzioni originali ed efficienti. Il superamento dell‟era industriale, legata alla manodopera e alla produzione, ha delineato un nuovo modello di riferimento, quello dell‟“economia della conoscenza”. Per reggere la sfida del benessere si rende infatti sempre pi? necessario per le nazion i accrescere il proprio potenziale di conoscenze e competenze, elementi indispensabili per creare terreno fertile per il progresso tecnologico. I motori trainanti dell‟economia divengono i settori più dinamici legati a servizi ad alto contenuto tecnologico: in primo luogo le telecomunicazioni e le tecnologie informatiche, punto di rottura con il precedente sistema economico e chiave della trasformazione radicale dello scenario degli scambi e delle relazioni mondiali. La diffusione a macchia d‟olio dell‟automazione da un lato, dell‟utilizzo di internet dall‟altro hanno cambiato il volto di molti processi produttivi, trasformandoli da occupazioni ad alta intensità di manodopera grezza ad attività qualificate che richiedono competenze specifiche e capacità di interfacciarsi con partner internazionali: ciascuna impresa pu potenzialmente diventare un attore globale, se possiede le abilità necessarie per sfruttare l‟enorme potenziale offerto dai nuovi mezzi di comunicazione. Per mantenere la competitività, sfida pi difficile che in passato proprio perchØ il mercato si ? esteso a tutto il mondo, si rende necessario per le nazioni assicurarsi una forza lavoro istruita e qualificata e un contesto che favorisca la ricerca e l‟innovazione. Tale è l‟importanza di questi fattori nella competizione internazionale che i Capi di Stato e di Governo dell‟Unione Europea ne hanno fatto il centro di un progetto decennale di sviluppo: la cosiddetta Strategia di Lisbona, adottata dal Consiglio Europeo nel marzo 2000, si pone l‟obiettivo di rendere l‟Unione Europea “l'economia della conoscenza pi c ompetitiva e dinamica del mondo” entro il 2010 tramite una serie di obiettivi puntuali a cui ogni Stato membro deve tendere1. 1 Cfr. 3.2.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

becker
capitale umano
crescita economica
divario nord sud
economia della conoscenza
human capital
istruzione
produttività
qualità scolastica
test pisa
test invalsi

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi