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Immigrazione e informazione: Metropoli e Bergamondo, finestre sull'Italia multietnica

Metropoli, de La Repubblica, e Bergamondo, de L’Eco di Bergamo, si occupano di immigrazione. Il primo è un allegato domenicale - acquistabile su richiesta, insieme al giornale nazionale, al costo aggiuntivo di 10 centesimi -, il secondo è una sezione del quotidiano bergamasco. In realtà sarebbe più corretto utilizzare le forme verbali al tempo passato: il logo Bergamondo, infatti, è comparso per l’ultima volta il 18 dicembre 2009; quello di Metropoli è stato inserito, dal settembre dello stesso anno, nelle pagine delle edizioni locali de La Repubblica. Le motivazioni sono diverse; la durata della pubblicazione simile: per entrambi circa tre anni e mezzo.
Ciò che li accomunava era il tentativo di presentare e descrivere la realtà dei nuovi italiani (de jure o de facto) con occhi diversi. Per conoscere e comprendere veramente ogni “mondo” è necessario interpellare chi lo costituisce: sono i protagonisti che devono raccontarsi, non altri a parlare di loro, soprattutto se non esperti o addetti del settore. Ecco l’obiettivo principale dei due prodotti editoriali: dare voce agli stranieri, discostandosi dalla maggior parte dei mezzi d’informazione che, come emerge dalla «Ricerca nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani» considerano gli immigrati soggetti passivi delle notizie. Per avere uno sguardo differente rispetto alla normalità la cronaca nera doveva essere lasciata fuori. I fogli dei giornali sono già pieni di immigrati che rubano, violentano e spacciano; i titoli a effetto, con tanto di nazionalità in bella vista, non fanno altro che seminare, coltivare o rafforzare l’idea che straniero sia uguale a criminale. Metropoli e Bergamondo si dedicano ad altro: narrano, in lingua italiana, le storie e i sogni di chi arriva in Italia, i problemi e le difficoltà che attanagliano coloro che sono stati costretti ad abbandonare la propria casa e gli affetti. Ma, con l’intento di fornire una fotografia a tutto tondo, trattano anche di religione, folklore, tradizioni, corsi di formazione, istruzione, arte, sport e cultura.
L’elaborato è suddiviso in sei capitoli: due introduttivi, tre riservati all’analisi dei due inserti e uno conclusivo.

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3 Prefazione Metropoli, de La Repubblica, e Bergamondo, de L’Eco di Bergamo, si occupano di immigrazione. Il primo è un allegato domenicale - acquistabile su richiesta, insie- me al giornale nazionale, al costo aggiuntivo di 10 centesimi -, il secondo è una sezione del quotidiano bergamasco. In realtà sarebbe più corretto utilizzare le forme verbali al tempo passato: il logo Bergamondo, infatti, è comparso per l’ultima volta il 18 dicembre 2009; quello di Metropoli è stato inserito, dal settem- bre dello stesso anno, nelle pagine delle edizioni locali de La Repubblica. Le moti- vazioni sono diverse; la durata della pubblicazione simile: per entrambi circa tre anni e mezzo. Ciò che li accomunava era il tentativo di presentare e descrivere la realtà dei nuovi italiani (de jure o de facto) con occhi diversi. Per conoscere e comprendere vera- mente ogni “mondo” (e quindi anche quello dei migranti) è necessario interpellare chi lo costituisce: sono i protagonisti che devono raccontarsi, non altri a parlare di loro, soprattutto se non esperti o addetti del settore. Ecco l’obiettivo principale dei due prodotti editoriali: dare voce agli stranieri, discostandosi dalla maggior parte dei mezzi d’informazione che, come emerge dalla «Ricerca nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani» - si veda il capitolo 2 di questo elaborato - considerano gli immigrati soggetti passivi delle notizie, senza consultarli nemmeno all’interno di analisi sulle politiche in campo migratorio. Per avere uno sguardo differente rispetto alla normalità la cronaca nera doveva essere lasciata fuori. I fogli dei giornali sono già pieni di immigrati che rubano, violentano e spacciano; i titoli a effetto, con tanto di nazionalità in bella vista, non fanno altro che seminare, coltivare o rafforzare l’idea che straniero sia uguale a criminale. Metropoli e Ber- gamondo si dedicano ad altro: narrano, in lingua italiana, le storie e i sogni di chi arriva in Italia, i problemi e le difficoltà che attanagliano coloro che sono stati costretti ad abbandonare la propria casa e spesso, anche i familiari e tutti gli affet- ti. Ma, con l’intento di fornire una fotografia a tutto tondo, trattano anche di religione, folklore, tradizioni, corsi di formazione, istruzione, arte, sport e cultura.

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