Il lavoro tramite agenzia in Italia e nel Regno Unito
La tesi si svilupperà in due parti principali: nella prima (cap. I-III) si descriverà il sistema inglese dell’agency work e nella seconda (cap. IV-V) quello italiano della somministrazione i lavoro.
In particolare la prima parte sarà costituita da un’introduzione generale in cui verranno brevemente descritti il sistema delle fonti, le istituzioni e i soggetti del diritto del lavoro inglese. Particolare attenzione verrà data al problema del rapporto tra le fonti e alle definizioni di lavoratore dipendente (employee) e lavoratore (worker). Nel secondo capitolo saranno passate in rassegna le leggi che governano l’agency work in Gran Bretagna, ovvero L’Employment Agencies Act 1973 e i regolamenti ad esso successivi del 1976, aggiornati nel 2003. Uno spazio a parte sarà inoltre dato alla contrattazione collettiva, fonte principale del diritto del lavoro inglese, che però non appare rilevante nel campo delle imprese di somministrazione. Nel terzo ed ulimo capitolo della prima parte verranno infine messi alla luce i problemi principali che contraddistinguono la situazione inglese, ovvero la mancanza di uno status giuridico certo per gli agency workers che conduce questi lavoratori in una situazione di elevata precarietà e senza alcuno strumento di difesa. Tutto ciò ha dato luogo a soluzioni giurisprudenziali controverse che, volta per volta, hanno cercato di risolvere tali incertezze fino alle più recenti, le quali inaugurano un filone del tutto nuovo, favorevole alle istanze dei lavoratori ma che sicuramente complica ancora di più la questione dal punto di vista giuridico.
Nella seconda parte sarà invece divisa in due capitoli, il primo dei quali descriverà l’evoluzione storica del divieto di appalto di manodopera, dalla sua formulazione legislativa nel 1960 alla sua totale abrogazione ad opera del decreto 276/2003. Le tappe di questo percorso saranno segnate dall’esame delle ragioni che hanno fatto sì che tale divieto venisse, con il tempo, considerato obsoleto e bisognoso di essere riformato. Sarà così presa in considerazione la prima “breccia” nel muro del divieto di interposizione, costituita dagli artt. 1-11 della l. 196/1997 che introducevano la fornitura di lavoro temporaneo di cui verranno descritti gli elementi principali. La tappa successiva sarà l’analisi del percorso che dalla presentazione del Libro Bianco nel 2001 ha portato all’approvazione della legge delega n.30 ed infine al decreto 276/2003. Nel quinto capitolo questo decreto verrà descritto in modo particolareggiato, per quanto riguarda la parte attinente la somministrazione di lavoro esaminandone tutti gli aspetti fondamentali (dalla descrizione delle caratteristiche formali del contratto di somministrazione a tempo determinato e non, alle tutele previste per il lavoratore somministrato, ai requisiti previsti per le agenzie di somministrazione) nonché quelli più controversi (dalla “concorrenza” con la nuova nozione di appalto e somministrazione, al rapporto tra contratti di somministrazione e contratti di lavoro, alla delicata questione del rapporto con la contrattazione collettiva).
Nel sesto ed ultimo capitolo verrà infine affrontato il tema della possibile armonizzazione europea delle regole in materia di lavoro somministrato, uno scopo che la Commissione si prefigge da molto tempo ma che è ancora lontano da soddisfare. In particolare si prenderà in esame la proposta di direttiva presentata dalla Commissione nel 2002 che contiene importanti punti di compromesso ma che, ancora non riesce a trovare l’approvazione a dimostrazione della delicatezza di questo tema e dell’attenzione che gli stati vi prestano
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Informazioni tesi
Autore: | Giuliano Niedda |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Giovanni Orlandini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 116 |
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