Il fenomeno migratorio: un'analisi dei flussi migratori tra Sicilia e Tunisia
Negli ultimi quattro decenni l’Italia è stata interessata, in modo sempre più consistente e diversificato, dall’arrivo di popolazione straniera che è andata distribuendosi in maniera disomogenea sul territorio nazionale, acquisendo una propria peculiarità e un crescente peso nella nostra economia. L’emergere e il consolidarsi del fenomeno immigratorio, con il suo carico di nuove sfide e problematiche, sia per la politica che per la società civile, tende però a far dimenticare la storia italiana, o meglio, la storia di migliaia di italiani che per decenni hanno intrapreso un percorso di migrazione, spinti dalle motivazioni più diverse, lasciando il paese, spesso senza farvi più ritorno. E' questo il caso della peculiare emigrazione degli italiani, e in particolare dei siciliani, in Tunisia che, iniziata alla fine del XX secolo è giunta, con differente intensità, fino ai nostri giorni. Nel percorso che vede l'Italia trasformarsi da paese di emigrazione a paese di immigrazione, la Sicilia riveste un ruolo molto particolare: si configura come un avamposto dell’Europa nel Mediterraneo, in quanto ne rappresenta l’estremo confine meridionale e risulta essere l’aerea maggiormente interessata dai flussi migratori provenienti dal Sud del mondo.Di particolare interesse risulta l'evolversi del fenomeno dell'immigrazione tunisina in Sicilia, prima forma di immigrazione in Italia, e specifico caso di studio di un'emigrazione sviluppatasi in un contesto di precarietà e sottosviluppo quale quello siciliano.
La riflessione sui fenomeni migratori tra Sicilia e Tunisia ci consente, alla luce degli strumenti fornitici dalla storia e applicando i più recenti studi sulle migrazioni, di analizzare un mondo in cui, in contraddizione con la crescente globalizzazione dell’economia, si ergono costantemente nuove frontiere, volte a separare e a distinguere chi è cittadino e chi no, chi è comunitario e chi è extra, e allo stesso tempo ci permette di evidenziare come siano più i punti di contatto che le differenze tra due comunità che, da sempre, si sono incrociate. E questo non può né deve essere sottovalutato, anche in un’ottica geopolitica che vede il Mediterraneo non come linea di separazione ma come punto di forza e spunto di cooperazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Cristina Cavallo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Andrea Bixio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
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