Il Codice di famiglia e i movimenti di opposizione femminili in Algeria (1984-1998)

4 INTRODUZIONE Costruire il Maghreb significa fondare le sue radici In un orizzonte democratico dove L’uguaglianza diventa il privilegio di tutti Fatima Mernissi, 1991 Ad ogni Algerino basta pensare alla propria madre, alle sue sofferenze, alla sua abnegazione per sentirsi colpevole. E lo stesso algerino, che ama la madre, non esita a sottoporre ad angherie sua sorella e sua moglie in nome di una virilità che rende sterile il paese: meno del 5% delle algerine lavora (contro il 60% delle donne in Francia). E questo perché i nostri fanatici reazionari assimilano il lavoro alla prostituzione! Un paese che impedisce alle proprie donne di lavorare è un paese che condanna se stesso al sottosviluppo. E quando le donne lavorano, un paese avanza (…). Onore alle donne, alla loro bellezza, al loro coraggio, al loro lavoro, e alla loro giusta causa! Kateb Yacine, 1989 La donna algerina ha una tradizione di lotta che risale ai tempi del colonialismo, quando rompe gli schemi imposti dalla società patriarcale e dall’esercito coloniale e prende coscienza della propria forza e capacità di opporsi al nemico. Saranno proprio le “eroine” della guerra di liberazione a costituire il punto di riferimento e l’identità del movimento democratico delle donne, a partire dalla fine degli anni