Digitalizzazione, intelligenza artificiale e diritti di cittadinanza: aspetti e problemi

Partendo dal concetto di cittadinanza amministrativa e arrivando a quello di cittadinanza di Internet, questo lavoro presenta le principali implicazioni giuridiche della società digitale, principalmente nei loro aspetti aspetti pubblicistici. L’autore illustra le problematiche connesse alla possibile implementazione dell’intelligenza artificiale nell’attività amministrativa, declinandole in ottica giuridica e analizzando l’attenzione che vi ha posto il legislatore sia con riguardo all’ordinamento italiano sia proponendo spunti di comparazione con le esperienze di altri ordinamenti europei e non solo. Nel testo viene elaborata una minuziosa ricostruzione dottrinale dalle origini dell’informatica ai giorni nostri, evidenziando il generale disinteresse della dottrina per una tematica, per quanto cruciale, a lungo sottovalutata nella sua portata coeva prima ancora che nelle conseguenze. Ampio spazio è dedicato alle politiche eurounitarie e interne atte al superamento del digital divide e alla questione delle reti con particolare riferimento agli assetti proprietari e al conflitto di interessi dell’operatore italiano ex incumbent. L’autore non manca di soffermarsi sull'ormai ultradecennale dibattito transnazionale in merito al futuro della Rete e all’opportunità di sancire, magari universalmente, il diritto di accedervi, che ha visto protagonista, per quanto riguarda l’Italia, Stefano Rodotà.
L’analisi mette altresì in luce l’audacia di alcuni legislatori d’oltreoceano e la timidezza di quelli europei, ivi compreso quello eurounitario, nonché le marce indietro, le dichiarazioni di principio cui non sono seguìti interventi concreti, le contraddizioni e le aporie, concludendosi delineando le aree di intervento più urgenti per il legislatore e ipotizzando gli scenari futuri.