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Il ricongiungimento familiare: tutele dell'ordinamento e aspetti problematici

Il ricongiungimento familiare rappresenta un istituto di diritto che ha assunto, nel corso degli anni, un'importanza sempre maggiore negli ordinamenti giuridici dei vari Paesi, specie con l'incremento numerico (ma anche di impatto sociale) dei fenomeni migratori. Esso costituisce il principale strumento attraverso il quale lo straniero regolare può manifestare e (sperare di) veder soddisfatto il proprio diritto fondamentale all'unità familiare; al contempo, tuttavia, esso si caratterizza anche per essere un istituto particolarmente gravoso e costoso per lo Stato in cui esso è invocato. Il ricongiungimento familiare consente infatti, da una parte, di autorizzare l'ingresso e la permanenza sul territorio nazionale di stranieri al di fuori del regime di quote normalmente previsto; dall'altra, attraverso la ricostruzione del vincolo familiare, esso contribuisce sensibilmente a rendere più stabile la presenza dello straniero e della sua famiglia - e quindi della possibile alterità da essi posta rispetto alla società originaria - all'interno dello Stato.
Obiettivo di questo lavoro è analizzare la risposta, in particolar modo dell'ordinamento italiano, alla costante tensione tra garanzia di un diritto fondamentale e restrizioni poste dall'ordinamento, soffermandosi tanto sulle principali tutele assicurate allo straniero, quanto sulle maggiori problematicità riscontrate.
Il lavoro è stato strutturato in maniera analitica e procedendo dalla dimensione macroscopica per giungere, poi, a quella microscopica.
Nel primo capitolo, infatti, si analizza la tutela di cui gode lo straniero a livello internazionale e, più nello specifico, a livello comunitario, concentrandosi soprattutto sulla protezione del diritto all'unità familiare e sul raggiungimento della competenza concorrente in materia di immigrazione.
Il secondo capitolo si concentra, invece, sulle garanzie (e sulle problematicità) poste dal diritto europeo all'istituto del ricongiungimento familiare, prestando particolare attenzione alle differenze derivanti dalla cittadinanza del richiedente e alle controversie sorte in seguito all'adozione della Direttiva 2003/86/CE.
Nel terzo capitolo ci si occupa del contesto italiano, fornendo un quadro normativo della disciplina dell'immigrazione all'interno del nostro ordinamento, analizzandone l'evoluzione storica e giuridica e focalizzandosi dettagliatamente, infine, sulla trattazione dell'istituto del ricongiungimento familiare.
Il quarto ed ultimo capitolo analizza, invece, alcuni aspetti particolarmente problematici e controversi legati alla normativa italiana del ricongiungimento e posti da situazioni sorte in seguito all'evoluzione della nostra società: i matrimoni poligamici, le convivenze more uxorio (ed in particolare quelle composte da partner dello stesso sesso) e l'istituto islamico della kafalah.

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5 INTRODUZIONE Le migrazioni hanno sempre fatto parte della storia dell'uomo: da millenni le persone abbandonano le proprie terre alla ricerca di un luogo che possa offrire loro migliori condizioni di vita, rifugio dalle guerre, speranza, opportunità, casa; da sempre migrare ha significato attraversare i confini e ha contribuito a plasmare e a generare società e culture. Tuttavia, grazie anche alle innovazioni tecnologiche che hanno reso più semplici, sicuri ed economici gli spostamenti, mai come al giorno d'oggi i flussi migratori hanno subito una crescita esponenziale, dando vita in alcuni casi a vere e proprie migrazioni di massa, e mai come oggi essi hanno avuto effetti di cambiamento così epocali, tanto sui Paesi d'origine dei migranti 1 quanto su quelli di arrivo. L'imponenza di questo fenomeno ha comportato la risposta degli ordinamenti giuridici delle varie “nazioni-obiettivo” le quali, benché in modi anche profondamente diversi l'uno dall'altro, hanno in linea generale assunto un atteggiamento di chiusura nei confronti dell'alterità portata dal migrante e hanno dispiegato meccanismi volti a rendere instabile la sua presenza nel Paese, a sfruttare il lavoratore in maniera quasi oggettuale, cercando, quando e quanto possibile, di escluderlo dalla comunità dei cittadini ed erodere i suoi diritti, fondamentali e non. Scopo di questo lavoro è indagare gli effetti di tale risposta sulle norme e sugli strumenti posti a tutela del diritto fondamentale dello straniero all'unità familiare, attraverso l'analisi della normativa inerente all'istituto del ricongiungimento familiare, suo principale veicolo di realizzazione. La famiglia rappresenta, infatti, “il nucleo naturale e fondamentale della società 2 ”, nonché il luogo per eccellenza in cui si sviluppa e fiorisce la personalità del singolo e della collettività; come tale, la sua garanzia è una delle condizioni indispensabili alle migrazioni, oltre che alla realizzazione e alla dignità dell'essere umano. Il riconoscimento del diritto al ricongiungimento, la facoltà cioè dello straniero di poter ricostruire il proprio nucleo familiare anche in un Paese diverso da quello di 1 Molto poco analizzati sono gli effetti sui Paesi e sulle società di provenienza dei migranti; a tal proposito si rinvia a: A. SAYAD, La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato, Milano, 2002. 2 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 16, par. 3.

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Informazioni tesi

  Autore: Jacopo Reina
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Filippo Scuto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 144

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Parole chiave

famiglia
immigrazione
stranieri
ricongiungimento
poligamia
kafalah
unità familiare

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