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Effetti dell'incertezza della perturbazione sugli aggiustamenti posturali anticipatori

Per un corretto controllo posturale è necessario mettere in atto degli aggiustamenti posturali anticipatori (APA) e compensatori (CPA) integrando segnali interni ed esterni. In letteratura è noto come gli APA siano attuati sia quando si subisce una perturbazione esterna che quando la perturbazione è auto-generata, e come dipendano anche dalla prevedibilità della situazione. Nel nostro studio abbiamo voluto esaminare le co-contrazione e le contrazioni reciproche dei muscoli ventrali e dorsali di gamba, coscia e tronco in una situazione nella quale sono presenti entrambe le perturbazioni, in una condizione di imprevedibilità della perturbazione: due soggetti in sfida tra di loro con l'obiettivo di far perdere l'equilibrio all'altro soggetto, attraverso una rapida estensione degli arti superiori, avendo la possibilità di impattare o no. Abbiamo osservato che nelle prove con imprevedibilità della perturbazione, il mantenimento dell'equilibrio è legato ad una minor co-attivazione dei muscoli della gamba e coscia prima della perturbazione e di gamba e tronco dopo la perturbazione. Inoltre, abbiamo osservato che nelle prove dove viene mantenuto l'equilibrio quando avviene un impatto c'è una maggior attivazione dei muscoli ventrali del tronco e dorsali dell'arto inferiore, dopo la perturbazione; mentre quando non avviene l'impatto si osserva una maggior attivazione dei muscoli dorsali del tronco e ventrali dell'arto inferiore, dopo la perturbazione. Infine, nelle prove con imprevedibilità della perturbazione, il soggetto adotta una strategia motoria dove, dopo la perturbazione, attiva maggiormente i muscoli ventrali del busto e quelli dorsali della coscia rispetto alle prove con prevedibilità della perturbazione.

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13 Capitolo 1 POSTURA 1.1 Definizione La postura può essere definita come “la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione anti-gravitaria), sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psico- emotivi e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie” (Scoppa, 2002). Questa definizione racchiude i concetti di: - Spazialità, intesa come la posizione del corpo nelle tre dimensioni dello spazio e la relazione spaziale tra i suoi segmenti. - Antigravitarietà, in quanto l’equilibrio posturale è la risposta alla forza di attrazione gravitazionale. - Equilibrio, definito come il rapporto ottimale tra soggetto e ambiente circostante, dove il soggetto ricerca la postura più adeguata in risposta all’ambiente e al compito motorio da svolgere, sia in condizione di statica che di dinamica. Nella precedente definizione sono stati menzionati dei modelli di studio caratteristici della postura: il modello neurofisiologico, il modello biomeccanico, il modello psico-emotivo. Per inerenza con questa tesi andremo ad analizzare solamente i primi due modelli. Nel modello biomeccanico vengono studiati i rapporti tra atteggiamenti corporei e forza di gravità, l’organizzazione delle catene cinetiche e della statica in rapporto a complessi meccanismi gravitazionali e a riflessi spinali e vestibolari. Secondo questo modello possiamo analizzare la postura in con due punti di vista differenti: - Statica, osservando i rapporti tra i vari segmenti corporei nello spazio. - Biomeccanica, esaminando le sinergie muscolari e la meccanica articolare, in quanto variano i punti di applicazione delle forze, momenti e la distribuzione dei carichi sui segmenti. Il modello neurofisiologico è fondato sullo studio del tono posturale e delle funzioni di equilibrio. Il sistema tonico posturale è derivato da una complessa serie di processi neurofisiologici basati sui modelli di feed-back e feed-forward. Esso può essere concettualizzato in tre blocchi: input, “scatola nera”, output. Come input abbiamo delle informazioni derivate da recettori posturali situati nel piede, occhio, apparato stomatognatico, cute, apparato muscolo scheletrico, apparato vestibolare, etc. il cui studio è stato ampiamente approfondito. Come “scatola nera” si può intendere il SNC che ha i compiti di programmazione del movimento, di elaborazione dello schema corporeo e degli input, riconducendoli a esperienze pregresse. Gli output sono rappresentati dall’equilibrio tonico posturale

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Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Magris
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze e tecnica dello sport
  Relatore: Matteo Bertucco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

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Parole chiave

electromyography
elettromiografia
controllo posturale
aggiustamenti posturali anticipatori
anticipatory postural adjustment
postural control
co-attivazione
co attivation
attivazione reciproca
reciprocal attivation

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