Skip to content

Studio di pesi in vetro di epoca fatimide mediante microspettroscopia di fluorescenza di raggi X

La collezione Brandani-Rava, oggetto di questo studio, è composta da sessantadue pesi in vetro di epoca islamica (X-XII secolo d.C.) provenienti dall’Egitto.
Per confermare la funzione di tali oggetti come pesi di riferimento per la produzione delle monete, si sono valutati il colore, il diametro e la massa dei campioni. Sulla base della massa, i campioni sono stati divisi in classi e, tramite ricerche bibliografiche e il confronto con i dati relativi a campioni del Gayer Anderson Museum de Il Cairo, si sono stabilite le valute corrispondenti a ciascuna classe. I pesi, infatti, si riferiscono a monete d’oro (dinar) e d’argento (dirham), utilizzate in tutta l’area islamica.
Lo scopo principale dello studio è stato la determinazione dell’appartenenza dei campioni alla produzione vetraria a base di evaporiti o di cenere, tramite analisi composizionale. Tra il IX e il XI secolo, infatti, si stava concludendo il passaggio da una tradizione vetraria all’altra. Per la determinazione delle caratteristiche composizionali è stato necessario valutare gli elementi maggiori, i minori e quelli in traccia.
Dal momento che i campioni sono di piccole dimensioni (diametro inferiore a 33 mm) e recano impresse delle legende la cui lettura in certi casi può contribuire alla classificazione cronologica, è stato necessario impiegare una tecnica d’analisi non distruttiva. La tecnica impiegata è stata la microspettroscopia di fluorescenza di raggi X (XRF), poiché, tra le tecniche analitiche solitamente impiegate per lo studio dei vetri, non occorre effettuare un campionamento e consente l’analisi degli elementi maggiori, dei minori e di quelli in traccia.
Nello studio sono stati analizzati quarantaquattro campioni, di cui trentasette attribuibili all’epoca fatimide, tramite la legenda con il nome del califfo impressa all’epoca di realizzazione, tre di possibile attribuzione mamelucca (grazie al confronto con le tipologie di pesi mamelucchi presenti all’interno della collezione del Gayer Anderson Museum) e quattro non assegnabili a un periodo storico preciso. Ulteriore obiettivo dell’indagine era quello di poter classificare cronologicamente i campioni non altrimenti databili. Poiché la tecnica XRF è di recente impiego come tecnica analitica, la sua applicazione allo studio dei vetri ha richiesto la messa a punto di una procedura specifica, tramite la calibrazione dello strumento con l’impiego di standard certificati e l’analisi di campioni di vetro già analizzati con altre tecniche analitiche.
I campioni analizzati presentano composizione comparabile, attribuibile alla tradizione di produzione del vetro a base di cenere. L’analisi composizionale ha infatti rilevato contenuti di ossidi di potassio e magnesio che suggeriscono l’uso di cenere sodica come materiale con funzione di fondente. Come materiale formatore è probabilmente stata impiegata una sabbia continentale non calcarea, come suggerito dalla mancata correlazione tra i contenuti di alluminio e calcio e dai contenuti di stronzio e zirconio. L’uso di sabbia non calcarea risulta in accordo con l’impiego della cenere.
Per due campioni opachi di tarda produzione fatimide sono attestati contenuti di piombo in quantità considerate intenzionali, lasciando intuire la possibilità di una produzione vetraria che prevedeva l’uso di materiali fondenti differenti. Congiuntamente alla presenza di piombo, è stata rilevata anche quella di stagno, confermando l’uso del biossido di stagno come materiale opacizzante.
I campioni di supposta produzione mamelucca non mostrano una composizione segnatamente differente rispetto al corpus di produzione fatimide, non consentendo così una distinzione tra una produzione e l’altra. Per i campioni non classificati, infine, la composizione rilevata non si discosta da quella degli altri campioni datati, suggerendo così l’impiego di una ricetta simile a quella impiegata dagli artigiani fatimidi per la produzione di tali oggetti.
In conclusione, i campioni analizzati presentano una composizione omogenea, confermando l’uso di cenere come fondente. Livelli confrontabili dei diversi elementi suggeriscono l’impiego di materie prime simili, in quantità paragonabili. L’utilizzo della medesima tecnologia di produzione di tali vetri indica, oltre a una consolidata e diffusa tradizione di produzione vetraria, la possibilità che i pesi fossero realizzati con le stesse modalità nel corso dei secoli per ottenere un riferimento sempre con le stesse caratteristiche.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Le indagini scientifiche sui Beni Culturali si occupano solitamente di stabilire la composizione degli oggetti indagati, oltre a determinare alcune proprietà dei ma- teriali costitutivi. Occorre notare come nel corso degli anni questi studi stiano di- ventando parte integrante di indagini di più ampio respiro, volte ad ampliare le conoscenze circa la società che ha dato origine agli oggetti esaminati. In modo particolare, lo studio di materiale vetroso è affrontato al fine di determi- nare la composizione del vetro per poter ottenere informazioni circa le metodologie di produzione, le materie prime impiegate e lo sviluppo delle conoscenze dell’arte vetraria da parte degli artefici degli oggetti indagati. Nei casi in cui la composizione del vetro sia specifica per area geografica o periodo storico, le informazioni che si possono ottenere possono contribuire alla collocazione cronologica della produzione dei manufatti. A partire dalle ricerche di Sayre e Smith (SA YRE & SMITH, 1961), gli studi archeo- metrici sul vetro hanno assistito a un progressivo sviluppo per ampliare le possibilità di impiego di tecniche diagnostiche, per poter ottenere un numero sempre maggiore di informazioni. La collezione Brandani-Rava, oggetto di questo studio, è composta da sessantadue oggetti in vetro, provenienti dall’area egiziana. Lo scopo delle indagini svolte è principalmente la determinazione dell’impiego degli oggetti, probabilmente pesi di riferimento per il metallo impiegato per la produzione di monete, e la collocazione storica della produzione, cercando conferme rispetto all’attribuzione cronologica ef- fettuata dal collezionista Brandani sulla base delle legende impresse sui vetri. Grazie a precedenti studi (HENDERSON, 2002), è possibile affermare che la tra- dizione vetraria in Egitto alla fine del primo millennio d.C. ha già concluso il pas- saggio da una produzione basata sull’uso di evaporiti a una che richiede l’impiego di ceneri. In base alle evidenze scientifiche, la transizione da una tipologia all’altra dovrebbe essere avvenuta attorno all’800 d.C.. Dal momento che sui campioni della collezione è impresso il nome del califfo sotto il cui potere gli oggetti dovrebbero es- sere stati prodotti, si stima che la loro produzione sia avvenuta tra il X e il XII se- colo dC. È auspicabile che il seguente studio sia in grado di attribuire la produzione dei campioni della collezione alla tradizione del vetro prodotto con evaporiti o a quella del vetro a base di cenere, al fine di contribuire alla determinazione del- l’epoca di passaggio da una produzione all’altra in ambito egiziano. Data la particolarità dei campioni, si è cercato di realizzare quest’indagine tramite l’uso di una tecnica analitica non distruttiva, che, dunque, non necessitasse di cam- pionamento alcuno al fine di preservare l’integrità dei campioni. Accanto alle tec- 6

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Valeria Lovera
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico
  Relatore: Piero Mirti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 123

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

pesi vetro
glass
islamic
micro xrf
weights
vetro

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi