I Chironomidi (Insecta Diptera) come indicatori dello stato trofico del Lago di Varese
La presente tesi ha l’obiettivo di valutare lo stato trofico del lago di Varese sulla base dell’esame dei Ditteri Chironomidi, bene noti come bioindicatori delle acque interne lentiche e lotiche.
A questo scopo si sono compiuti due diversi tipi di analisi:
1) Identificazione delle capsule cefaliche raccolte con il metodo del caro-taggio in tre stazioni che caratterizzano i tre bacini in cui è suddiviso il lago (Schiranna, Gavirate e Cassinetta).
2) Identificazione delle larve presenti nei campioni di benthos prelevati, eseguendo dei transetti in ciascuno dei tre bacini nei mesi di Gennaio, Marzo ed Aprile.
Dall’analisi dei dati paleolimnologici appare evidente che la specie Chironomus anthracinus Zetterstedt, 1860 si presenta abbondante fino agli anni ’60. Da questa data in poi la sua abbondanza diminuisce notevolmente fino alla sua totale scomparsa.
Tanytarsus spp, Cladopelma virescens (Meigen, 1818) e Paratendipes albimanus (Meigen, 1818) hanno un andamento simile: risultano piuttosto abbondanti fino agli anni '50 e poi scompaiono nei sedimenti.
Al contrario Chironomus plumosus (Linnaeus, 1758) risulta raro negli strati più antichi e compare con abbondanza sempre maggiore a partire dagli anni ’80. L'incremento della specie è confermato dal conteggio delle larve nei sedimenti attuali.
Da queste analisi è possibile trarre la conclusione che lo stato del lago di Varese è andato peggiorando marcatamente a partire dagli anni ’50. Il miglioramento delle condizioni biologiche, atteso in seguito agli interventi messi in atto per risanare il lago stesso (collettamento degli scarichi, emunzione e ossigenazione ipolimnica), che hanno portato ad un miglioramento delle condizioni di ossigenazione e ad una diminuzione delle concentrazioni di fosforo ortofosfato nelle acque, non è ancora chiaramente visibile, ma la ripresa osservata in questi ultimi anni di alcune specie diminuite negli anni '50-'60, come Cryptotendipes pseudotener (Goetghebuer, 1922), induce a concludere che un prosieguo dell'indagine dovrebbe evidenziare un reale recupero del lago, se si tiene conto che il recupero biologico del lago è un processo sicuramente più lento del recupero della qualità chimica delle acque.
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Informazioni tesi
Autore: | Simona Caletti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze Biologiche |
Relatore: | Bruno Rossaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 137 |
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