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Biomonitoraggio di metalli in traccia nei corsi d'acqua tramite moss-bags

Esemplari della Briofita acquatica Rhynchostegium riparioides (Hedw.) C. Jens. sono stati trapiantati all’interno di moss-bags in alcuni corsi d’acqua delle Province di Vicenza e Belluno. Sono stati scelti gli scarichi di due depuratori, una roggia ed otto fiumi e torrenti di montagna, allo scopo di saggiare la capacità di accumulo di metalli in traccia in diverse condizioni chimico-fisiche. Gli esperimenti prevedevano l’impianto di una serie di moss-bags per ogni stazione, prelevati ad intervalli di tempo prestabiliti. Un esperimento preliminare (6 stazioni) si è svolto presso uno dei depuratori con l’intento di calibrare materiali e metodi, durante il quale i prelievi sono stati inizialmente molto ravvicinati (minuti-ore-giorni). Durante gli esperimenti definitivi (22 stazioni) i moss-bags sono stati raccolti a distanza di 2-3 settimane. La concentrazione di As, Cd, Cr, Cu, Hg, Mn, Ni, Pb e Zn nelle porzioni apicali dei talli (2 cm) è stata determinata mediante spettrofotometria ad assorbimento atomico e normalizzata per la massa secca del muschio. La concentrazione in funzione del periodo d’esposizione di ogni moss-bag è stata rapportata ad un valore di background (misurato in Briofite cospecifiche autoctone o trapiantate in acque di controllo di fiumi limitrofi) per calcolare il fattore di contaminazione (CF). I trapianti hanno accumulato metalli proporzionalmente alla concentrazione in acqua, seguendo pattern di contaminazione evidenziati dall’analisi multivariata. È stato possibile discriminare acque non o poco contaminate (basso CF) da acque che subivano contaminazione cronica od intermittente (alto CF), distinguibili per la diversa forma delle curve di accumulo. I principali fattori di disturbo sono stati la presenza di particolato organico ed altro materiale limitante l’assorbimento, la variabilità di concentrazione nel bianco, la variabilità della portata fluviale e la competizione fra i metalli. Probabilmente a causa di quest’ultima il cadmio non è stato accumulato. Il confronto fra il grado di contaminazione da metalli e l’IBE della medesima zona non ha fatto riscontrare alcuna relazione fra i due indici: acque definite non o poco inquinate dall’IBE presentano valori di bioaccumulo per certi metalli sensibilmente devianti dal background. La tecnica dei moss-bags si è dimostrata molto versatile ed affidabile e può essere applicata con successo nei luoghi e nei tempi desiderati. Essa costituisce un indispensabile complemento alle tradizionali tecniche di monitoraggio, in quanto la contaminazione da metalli è un parametro non contemplato dagli altri indici di “qualità dell’acqua”.

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Biomonitoraggio di metalli in traccia nei corsi d’acqua tramite moss-bags. 1 RIASSUNTO Esemplari della Briofita acquatica Rhynchostegium riparioides (Hedw.) C. Jens. sono stati trapiantati all’interno di moss-bags in alcuni corsi d’acqua delle Province di Vicenza e Belluno. Sono stati scelti gli scarichi di due depuratori, una roggia ed otto fiumi e torrenti di montagna, allo scopo di saggiare la capacità di accumulo di metalli in traccia in diverse condizioni chimico-fisiche. Gli esperimenti prevedevano l’impianto di una serie di moss-bags per ogni stazione, prelevati ad intervalli di tempo prestabiliti. Un esperimento preliminare (6 stazioni) si è svolto presso uno dei depuratori con l’intento di calibrare materiali e metodi, durante il quale i prelievi sono stati inizialmente molto ravvicinati (minuti-ore-giorni). Durante gli esperimenti definitivi (22 stazioni) i moss-bags sono stati raccolti a distanza di 2-3 settimane. La concentrazione di As, Cd, Cr, Cu, Hg, Mn, Ni, Pb e Zn nelle porzioni apicali dei talli (2 cm) è stata determinata mediante spettrofotometria ad assorbimento atomico e normalizzata per la massa secca del muschio. La concentrazione in funzione del periodo d’esposizione di ogni moss-bag è stata rapportata ad un valore di background (misurato in Briofite cospecifiche autoctone o trapiantate in acque di controllo di fiumi limitrofi) per calcolare il fattore di contaminazione (CF). I trapianti hanno accumulato metalli proporzionalmente alla concentrazione in acqua, seguendo pattern di contaminazione evidenziati dall’analisi multivariata. È stato possibile discriminare acque non o poco contaminate (basso CF) da acque che subivano contaminazione cronica od intermittente (alto CF), distinguibili per la diversa forma delle curve di accumulo. I principali fattori di disturbo sono stati la presenza di particolato organico ed altro materiale limitante l’assorbimento, la variabilità di concentrazione nel bianco, la variabilità della portata fluviale e la competizione fra i metalli. Probabilmente a causa di quest’ultima il cadmio non è stato accumulato. Il confronto fra il grado di contaminazione da metalli e l’IBE della medesima zona non ha fatto riscontrare alcuna relazione fra i due indici: acque definite non o poco inquinate dall’IBE presentano valori di bioaccumulo per certi metalli sensibilmente devianti dal background. La tecnica dei moss-bags si è dimostrata molto versatile ed affidabile e può essere applicata con successo nei luoghi e nei tempi desiderati. Essa costituisce un indispensabile complemento alle tradizionali tecniche di monitoraggio, in quanto la contaminazione da metalli è un parametro non contemplato dagli altri indici di “qualità dell’acqua”.

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Parole chiave

bioaccumulo
bioindicatori
biomonitoraggio
briofite
ecologia
fiumi
inquinamento
metalli
moss-bags
muschi

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