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Alchilfenoli e metalli pesanti ad attività endocrino-mometica: possibili interazioni

Molti studi hanno accertato come alcune classi di composti sintetici e naturali che circolano nell’ambiente idrico siano in grado di interferire, attraverso vari meccanismi, con il normale funzionamento del sistema endocrino e riproduttivo rappresentando un pericolo potenziale per molte specie di animali compreso l’uomo.

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________________________________________________________________Introduzione 1 1. INTRODUZIONE Nel corso del ventesimo secolo il mondo ha vissuto un’esplosione tecnologica e industriale senza precedenti che ha avuto, però, diverse conseguenze negative, tra cui un rischio sempre crescente derivante dagli effetti dei prodotti e degli scarti derivanti dall’industria, colpevoli spesso di esercitare spiacevoli effetti tossici, frequentemente sull’apparato riproduttore. In particolare, alcune sostanze, definite distruttori endocrini, rappresentano un eterogeneo gruppo di contaminanti presenti nell’ambiente e negli alimenti e sono caratterizzate dalla capacità potenziale di interferire, attraverso svariati meccanismi, con il funzionamento del sistema endocrino, soprattutto con l’omeostasi endocrina, in special modo degli ormoni sessuali e degli ormoni tiroidei. La definizione classica, ormai unanimemente accettata, di distruttore endocrino è la seguente: “Un distruttore endocrino è una sostanza esogena, o una miscela, che altera la funzionalità del sistema endocrino, causando effetti avversi sulla salute di un organismo, oppure della sua progenie o di una (sotto) popolazione” (Weybridge et al., 1996). La fase più sensibile all’azione dei distruttori endocrini (DE) è sicuramente quella riproduttiva, considerata come un continuum che va dalla produzione dei gameti alla fertilizzazione, fino allo sviluppo intrauterino e postnatale della progenie, in cui inizia a formarsi l’apparato della riproduzione ed è alta la sensibilità agli ormoni. Per le sue piccole dimensioni, l’organismo in via di formazione si può trovare esposto a dosi di tossici che, modeste per l’adulto, sono per lui molto elevate. Tuttavia, possono considerarsi potenziali bersagli dei DE tutti quei tessuti/organi in cui sono presenti recettori specifici per gli ormoni steroidei e tiroidei, tra cui anche il tessuto scheletrico, il sistema cardiovascolare, il sistema nervoso centrale (SNC).

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Vergara
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Napoli
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Biologiche
  Relatore: M Isidori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

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Parole chiave

4-nonilfenolo
alchilfenoli
ceriodaphnia dubia
disrupters endocrine
distruttori endocrini
effetti embriotossici
estrogenica
piombo
sistema endocrino
yeast estrogen screen

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