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Riprese musicali durante un concerto di cinema

Il cinema fin dalla sua nascita, essendo basato su un linguaggio di tipo ritmico, è stato incline a creare rapporti con un altra entità linguisticamente affine a tale natura, la musica. E' da questo presupposto e da un mio personale interesse per entrambe le arti che prende vita questa breve trattazione.
Essa si divide in tre capitoli, i primi due riguardanti alcune delle principali relazioni lingustico-espressive tra musica e cinema, o immagine e suono; mentre, il terzo, sviluppa per decadi la storia del rock-film, un filone della settima arte, che, a livello di esempi, diventa sempre più cospicuo e rappresentativo di un interessante connubio.
A dimostrare la stretta relazione tra cinema e musica vi sono diversi elementi, primo fra tutti l'avvento del sonoro; quando infatti l'avanzare tecnologico completò la neo-arte, con un nuovo piano espressivo, molti dei quesiti teorici, tecnici ed artistici, che sembravano dover far solo in quel momento la loro comparsa, erano in realtà già noti. Nel trentennio precedente a questo evento si erano infatti già create una serie di proposte, domande e soluzioni, a riguardo delle possibili relazioni tra emisfero visivo e uditivo, in campo filmico. Da qui in poi la funzione della musica, dall'accompagnamento alla modificazione semantica, ha rappresentato una delle caratteristiche principali del fare, del teorizzare e del fruire cinematografico.
Se, al contrario di altri elementi (come scenografia, recitazione, fotografia, ecc.), la musica sembra più facilmente separabile dalla materia visiva, e considerabile nella sua autonomia, non va dimenticato che essa costituisce uno degli elementi, alle volte tra quelli fondamentali, del comporre cinematografico. In oltre, ciò è suffragato proprio da quel cinema che più appare lontano dal bisogno di sonoro, il muto; il quale in realtà mostra come, sin dalla sua nascita, la settima arte abbia compiuto sforzi ed esperimenti nel tentativo di acquisire quella facoltà di cui ancora era priva.
Il mio intento è quindi, nella prima parte della dissertazione, quello di fornire uno spunto di riflessione sui possibili rapporti, e i conseguenti risultati, tra suono ed immagine; mentre nella seconda di raccontare e mostrare a quali risultati ha portato tale relazione, in rapporto ad un particolare genere musicale, il rock and roll.

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Il cinema fin dalla sua nascita, essendo basato su un linguaggio di tipo ritmico, è stato incline a creare rapporti con un altra entità linguisticamente affine a tale natura, la musica. E' da questo presupposto e da un mio personale interesse per entrambe le arti che prende vita questa breve trattazione. Essa si divide in tre capitoli, i primi due riguardanti alcune delle principali relazioni lingustico-espressive tra musica e cinema, o immagine e suono; mentre, il terzo, sviluppa per decadi la storia del rock-film, un filone della settima arte, che, a livello di esempi, diventa sempre più cospicuo e rappresentativo di un interessante connubio. A dimostrare la stretta relazione tra cinema e musica vi sono diversi elementi, primo fra tutti l'avvento del sonoro; quando infatti l'avanzare tecnologico completò la neo-arte, con un nuovo piano espressivo, molti dei quesiti teorici, tecnici ed artistici, che sembravano dover far solo in quel momento la loro comparsa, erano in realtà già noti. Nel trentennio precedente a questo evento si erano infatti già create una serie di proposte, domande e soluzioni, a riguardo delle possibili relazioni tra emisfero visivo e uditivo, in campo filmico. Da qui in poi la funzione della musica, dall'accompagnamento alla modificazione semantica, ha rappresentato una delle caratteristiche principali del fare, del teorizzare e del fruire cinematografico. Se, al contrario di altri elementi (come scenografia, recitazione, fotografia, ecc.), la musica sembra più facilmente separabile dalla materia visiva, e considerabile nella sua autonomia, non va dimenticato che essa costituisce uno degli elementi, alle volte tra quelli fondamentali, del comporre cinematografico. In oltre, ciò è suffragato proprio da quel cinema che più appare lontano dal bisogno di sonoro, 3 Introduzione

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Informazioni tesi

  Autore: Mattia Martinetto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: D.A.M.S. Cinema
  Relatore: Gian Paolo Caprettini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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