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Pattern di attaccamento e disturbi del comportamento alimentare

Questo mio lavoro è diviso in quattro capitoli: nel primo tenteremo di ripercorrere brevemente la storia dei disturbi del comportamento alimentare, in particolare dell’anoressia: dalle prime descrizioni e classificazioni della sintomatologia sino alla classificazione attuale del DSM IV. Poi passeremo in rassegna le principali teorie sui disturbi del comportamento alimentare.
Il secondo capitolo è dedicato alla Teoria di Attaccamento di Bowlby (1969, 1973, 1980, 1988) e alla individuazione da parte di M.D. Ainsworth dei pattern di attaccamento Sicuro, Insicuro-Ambivalente e Insicuro-Evitante.
Nel terzo, analizzeremo i principali sviluppi della teoria dell’attaccamento grazie ai contributi di Patricia Crittenden (1994, 1999), Peter Fonagy (1999, 2002) e Bretherton (solo per citarne alcuni), e i metodi di valutazione dell’attaccamento nel bambino e nell’adulto. Una particolare attenzione sarà riservata all’elaborazione delle informazioni da parte del bambino e ai Modelli Operativi Interni.
Nella quarta ed ultima parte, analizzeremo l’ipotesi della trasmissione intergenerazionale dei pattern di attaccamento facendo riferimento alle pubblicazioni di autori quali Mara Palazzoli Selvini (1963, 1975, 1988, 1998), Doane e Diamond (1994), Cirillo (1996) ed altri. Inoltre, analizzeremo le personalità di entrambi i genitori dell’anoressica, dei fratelli/sorelle, i rapporti della coppia coniugale con le rispettive famiglie d’origine e i corrispondenti rapporti con i pazienti.
Illustreremo alcuni esempi di percorsi del sintomo anoressico: dalla situazione familiare preesistente il sintomo sino alla sua esplosione ed al significato che esso assume nell’equilibrio familiare. Ipotizzeremo, inoltre, le somiglianze e le differenze della famiglia dell’anoressica con la famiglia del tossicodipendente (Cirillo e colleghi, 1996).
Infine, ci soffermeremo brevemente ad analizzare dal punto di vista sociologico i fattori culturali e sociali che contribuiscono alla vulnerabilità dei ragazzi e ragazze, sottolineando come la percentuale dei casi di anoressia maschile sia notevolmente in crescita.

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5 Introduzione I disturbi del comportamento alimentare sono un argomento di strettissima attualità, ma dei quali i mezzi d’informazione parlano ben poco. Il mio interesse per questo argomento nasce dalla mia frequentazione delle palestre: mi colpì in particolare una ragazza. Sembrava avere una preoccupazione eccessiva, esagerata per il suo corpo e per il suo peso. Durante l’allenamento si specchiava continuamente e affermava che gli specchi la ingrassavano, che mentivano. Io non capivo come una ragazza così bella, amata e punto di riferimento per tutte le altre per il suo fisico asciutto, potesse ricercare attraverso un’attività fisica quasi esasperata di perdere peso. Ebbi la possibilità di conoscerla e di scoprire come sotto l’”idea fissa” del peso, dell’immagine corporea e della bellezza in genere, vi fosse una storia familiare complicata: assenza di una figura paterna e una madre iperprotettiva. Probabilmente, in questo caso non mi trovavo di fronte, dal punto di vista clinico, ad un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare, ma quello che mi colpisce è come l’idea della bellezza “a tutti i costi”, della perfezione, possa far parte della nostra quotidianità; ad esempio la mia città, Rimini, ha il maggior numero di palestre in rapporto al numero di residenti di tutta Italia. Questo ovviamente non significa che chiunque va in palestra sia in qualche modo “malato”, ma ho l’impressione che in certi casi sia abbastanza sottile e fragile il confine fra la ricerca del benessere, di migliorare il proprio corpo e l’ossessione della perfezione.

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Parole chiave

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alimentazione
anoressia
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