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La trasmissione della cultura tra civiltà classica e medioevo: dalle invasioni barbariche alla rinascita carolingia

Questo lavoro si propone di analizzare le modalità di trasmissione della cultura nel periodo che va dalla fine della civiltà classica ai primi secoli del medioevo. In particolare, vengono presi in esame i circa quattro secoli che vanno dalla caduta dell’impero romano d’occidente alla rinascita carolingia ( IV-IX).
Il primo capitolo si occupa della scuola dal punto di vista istituzionale, e cioè del ruolo che essa occupava nell’ambito dei diversi sistemi socio-politici. Si parte dunque con un accenno alla scuola del tardo impero romano, dal luogo fisico in cui venivano tenute le lezioni a i provvedimenti legislativi che riguardavano l’educazione. Si è cercato di focalizzare l’attenzione sulla caduta dell’impero, e quindi sul disfacimento politico-istituzionale che ha investito anche il sistema di trasmissione della cultura. Per avere un’istruzione, infatti, bisogna rivolgersi all’istituzione ecclesiastica, l’unica, oramai in grado di offrire un minimo di alfabetizzazione.
Nel secondo capitolo questo studio, pone l’accento a tutto ciò che concerne il libro, s’ inizia con il parlare del rotolo, veicolo utilizzato per i testi nella antica Roma, per poi passare alla adozione di un nuovo veicolo, cioè del codice. Si spiega inoltre, chi si occupava della copiatura di questi testi e in quali condizioni essa avveniva. Termina questo capitolo spiegando le sorti toccate alla lingua latina con la caduta dell’impero romano, e della nascita di una scrittura libraria molto più pratica e veloce per la copiatura di manoscritti, cioè della scrittura carolina.
Nel terzo capitolo, cuore di questo lavoro, si pone l’accento al cambiamento avvenuto nell’ ambito delle materie d’insegnamento. Si inizia con il parlare del curriculum di studi che ha caratterizzato l’impero romano, per poi fare un’analisi accurata e dettagliata sul curriculum di studi nell’alto medioevo, cioè di quelle discipline che Alcuino ha diviso nel trivio e nel quadrivio.
Nell’ultimo capitolo, altrettanto importante come il precedente, si affrontano quelli che erano i metodi adoperati nel impartire tali insegnamenti. Si analizzano i metodi adoperati dal maestro nell’antica Roma per poi soffermarci a quei metodi, discutibili e non, che hanno caratterizzato il maestro medievale.

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4 1.1 CENNI SULL’ISTITUZIONE SCOLASTICA NELL’IMPERO ROMANO Le scuole romane seguivano nei metodi e nel programma le scuole ellenistiche. Nella Roma imperiale esistevano tre gradi successivi d’insegnamento, ai quali corrispondevano tre tipi di scuola, affidati a tre maestri. A sette anni il fanciullo entrava nella scuola primaria, che lasciava verso gli undici o dodici per frequentare quella del grammaticus, all’età in cui riceveva la toga virile, cioè intorno ai quindici anni, seguiva poi le lezioni del retore. Gli studi superiori duravano fino ai vent’anni e anche oltre. Nelle scuole primarie (ludus litterarius) il magister insegnava a leggere e a scrivere soprattutto ai ragazzi. Le ragazze, infatti, erano educate privatamente con dei precettori che generalmente erano schiavi (paedagogus) 1 . La scuola era una specie di bottega con pergolato, che si apriva generalmente sui portici del foro, come possiamo constatare a Roma, a Pompei e a Cartagine. La lezione si teneva quasi all’aria aperta, isolata dai rumori e dalla curiosità della strada, solo attraverso una tenda, velum. I fanciulli erano seduti su degli sgabelli di legno senza spalliera, attorno al maestro che troneggiava sulla sua cathedra (sedia con braccioli) 2 . Salendo al grado superiore, troviamo la scuola del grammaticus (grammatici schola) a cui beninteso potevano accedere solo le classi aristocratiche. Nell’ambito di questa élite potevano accedervi anche le ragazze. Il grammaticus insegnava due cose principalmente, lo 1 Cfr. H. I. Marrou, Storia dell’educazione nell’antichità, Studium, Roma, 1966, pp. 353-355. 2 Cfr. ibidem, pp. 355-356. Figura 1 Portici del Foro di Cesare a Roma, comunemente identificati con la basilica Argentaria. Iscrizioni raffiguranti scene dell’Eneide, rinvenute su un muro di fondo, sono una testimonianza pressoché certa della presenza, in epoca tardo- antica, di una scuola.

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Informazioni tesi

  Autore: Filomena Martori
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'Educazione
  Relatore: Claudio Azzara
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

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