In aula con la LIM. Nuove sfide e nuove possibilità per la formazione degli adulti
“Gesso in soffitta, ecco la lavagna intelligente ”. Questo è il titolo di un articolo pubblicato sulle pagine di una famosa testata giornalistica il 9 ottobre del 2007. La lavagna in ardesia, quella che tutti conosciamo da sempre, quella che ci ha fatto tanta paura, quella che ha accompagnato le nostre giornate scolastiche, viene ora “messa in soffitta”.
La LIM è una tecnologia che non sembra rivoluzionare, ma semplicemente innovare uno strumento usato quotidianamente dall’insegnante. Non genera azioni di rigetto, si integra alla classe e il suo uso è immediato: si può scrivere da subito, anche a colori, finalmente senza sporcarsi di gesso.
Sulla superficie della LIM, ciò che avviene non deve essere cancellato, ma può essere salvato. Non è più necessario chiedere agli studenti di fare uno sforzo di immaginazione in una lezione sui pianeti e le loro orbite. E’ possibile vedere i pianeti e le loro orbite attraverso filmati o animazioni. Si possono “toccare” le stelle, “entrare” in un organo, “esplorare” il deserto del Sahara o “addentrarsi” nella Foresta Nera. Uno scenario dinamico che richiede il coinvolgimento anche degli studenti e che soprattutto privilegia un uso diretto delle diverse fonti .
Già entrata in numerose scuole, la LIM può essere un utile strumento anche per la formazione degli adulti.
L’utilizzo delle nuove tecnologie nel campo della formazione rappresenta oggi per ogni formatore sia una sfida sia una nuova possibilità.
La lavagna interattiva multimediale rappresenta infatti, un’evoluzione di uno strumento molto familiare a formatori e insegnanti che tuttavia rielabora e accresce il proprio campo di utilizzo raccordandosi con numerosi altri supporti cooperativi ed interattivi: risorse didattiche on-line e off-line, ambienti di apprendimento, Internet, ecc.
La lavagna interattiva consente di considerare l’aula formativa come un contesto nel quale avvengono “eventi” di apprendimento che la coinvolgono e che sono prodotti anche da ogni singola persona che ne fa parte; consente di utilizzare procedure di apprendimento cooperativo per sperimentare ruoli e compiti differenti correlati alla presentazione di argomenti, di idee, di principi, che prima possono esser creati in piccolo gruppo; consente di progettare contesti con tecnologie innovative che permettono di formare “padronanze di competenza”, nella prospettiva della lifelong learning.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Spreafico |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze della formazione |
Corso: | Scienze della formazione |
Relatore: | Piercesare Rivoltella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 195 |
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