Il capro espiatorio: dinamiche dei processi di vittimizzazione
Il meccanismo del capro espiatorio, potremmo dire, che sia nato con l'uomo stesso. Citando il Libro della Genesi, esso ha avuto origine ancor prima della caduta dell'uomo sulla terra, sottolineandone il peccato originale e la sua colpa. È infatti Adamo che, per primo, fa di Eva un capro espiatorio, laddove Eva tira in ballo il serpente, per salvarsi dall'ira di Dio.
Col termine capro espiatorio possiamo intendere, sia una dinamica, quindi un meccanismo, sia un soggetto, quindi una vittima, che ha la funzione di mantenere determinati equilibri. Il capro espiatorio permette all'uomo di preservare una sua rappresentazione del mondo, senza esporlo alla fragilità intrinseca della sua condizione, preservandolo dall'autentica natura delle sue motivazioni, spesso contraddistinte dal bisogno di predominio e aggressività.
Dunque, il capro espiatorio è un animale, una persona, un gruppo, un'organizzazione o anche un'intera popolazione, che pagano per colpe che sono di altri, delle quali sono parzialmente o totalmente innocenti e vengono per questo emarginati, stigmatizzati, sacrificati e persino uccisi, venendo caricati e addossati di responsabilità che quasi mai hanno. I termini comuni del capro espiatorio sono sacrificio, vittima, carnefice, sofferenza, dolore, marginalizzazione, stigmatizzazione, emarginazione, espulsione, colpevolizzazione, persecuzione, violenza, risentimento, vendetta, stereotipo, pregiudizio, espiazione, catarsi, purificazione, ma anche, mitizzazione, divinizzazione, sacralizzazione.
Questa tesi esamina il processo del capro espiatorio secondo diverse prospettive. Ne approfondisce l'aspetto legato al filosofico e antropologico, al mitico e al sacro, in particolare analizzando la Teoria Mimetica di René Girard, studioso che più di tutti gli altri, si è addentrato nel meccanismo vittimario. Successivamente, la parte centrale del lavoro è dedicata alle dinamiche di vittimizzazione in ambito sociale, cioè quelle dinamiche, individuali e collettive, che si pongono alla base delle azioni persecutorie di un gruppo o individuo, nei confronti di un altro gruppo o individuo, le quali fanno sì, che si formi quella contrapposizione noi e loro o tu e io, fonte inesauribile di conflitto e di violenza. Sono state esaminate le modalità e l'insieme dei fattori psicologici, per cui si verificano i fenomeni di esclusione negli scambi interpersonali e intergruppi; i processi con cui si costituiscono le categorizzazioni sociali, gli stereotipi e i pregiudizi; i modi e le ragioni, per cui avviene la stigmatizzazione; il ruolo dell'influenza sociale e dei fattori socioculturali; le modificazioni nell'esperienza di sé; gli effetti delle azioni violente sulla mente dei persecutori e delle vittime, cioè tutti quei fattori, che in un modo o nell'altro, entrano in gioco nelle dinamiche di persecuzione, in cui dei perpetratori di violenza agiscono contro le loro vittime, le quali, il più delle volte, sono dei capri espiatori in ragione di una qualche ideologia, di una qualche difficoltà sociale e su cui si va a sfogare, deliberatamente, la frustrazione e la rabbia di un gruppo dominante. È stato considerato anche il fenomeno attuale dei foreign fighters, cioè di quei giovani occidentali, che scelgono di unirsi agli estremisti islamici per andare a combattere una guerra lontana, in nome di un Dio e di una religione, che, come vedremo, sono solo dei capri espiatori che fanno da facciata a motivazioni più profonde e materiali. Infine, una parte di questa tesi è stata dedicata alle dinamiche di vittimizzazione in ambito familiare e nei legami intimi violenti, in particolare di coppia. È stato esposto il paradigma sistemico-relazionale, quindi il concetto di sistema, gli assiomi della comunicazione, la comunicazione patologica, la teoria del doppio legame, il concetto di paziente designato, la comunicazione paradossale e il suo impiego in psicoterapia. Per la quanto attiene i legami intimi violenti, nello specifico la violenza nella coppia, sono stati considerati i contributi esplicativi, derivanti dai diversi modelli psicologici: la teoria psicodinamica, la teoria sistemico-relazionale, la teoria dell'apprendimento sociale, la teoria femminista e l'ottica della psicopatologia come fonte di violenza.
Nel corso di tutto il lavoro, si è cercato di inserire degli esempi concreti di vittimizzazione nei vari ambiti trattati, per dar risalto a come le dinamiche di vittimizzazione e il meccanismo del capro espiatorio siano, purtroppo, degli elementi da sempre ben presenti tra noi, da che mondo è mondo. Sono state riportate, quindi, varie testimonianze delle atrocità compiute dai nazisti, i risultati sorprendenti di alcuni esperimenti psicologici che hanno indagato il ruolo delle vittime e dei persecutori, numerosi stralci di articoli presi dai quotidiani, riportanti alcune tristi vicende di delitti di cronaca nera e di violenza di coppia.
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Informazioni tesi
Autore: | Cristiano Pedersini |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Benedetta Rinaldi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 231 |
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