Identità sociale e comunicazione mediata dal computer: una ricerca esplorativa
Internet ha attirato l’attenzione del grande pubblico italiano solo da poco tempo. Fino a cinque anni fa, infatti, si interessavano e parlavano di internet quasi esclusivamente gli addetti ai lavori: personale tecnico, ricercatori, docenti soprattutto universitari, e qualche appassionato di computer che precorreva questo grande fenomeno di massa che è adesso rappresentato da Internet e dalle reti telematiche.
Nel primo capitolo, viene ricostruita la sua storia, dalla nascita sino ai giorni nostri.
Con la rete crollano i costi di produzione fisica, cessano di esistere i costi della distribuzione, le barriere economiche che escludono milioni di persone dalla vita attiva di una nazione si riducono sensibilmente, addirittura svaniscono.Lo sfondo è quello del superamento del modello della comunicazione come trasferimento dell’informazione: non si può più ragionare in termini di “emittenti” e “riceventi”, per una serie di ragioni teoriche e pratiche che trovano negli ambienti della comunicazione mediata dal computer un’evidenza anche fisica. Il nuovo paradigma della comunicazione che emerge nel presente lavoro e che viene descritto nel secondo capitolo, è quello della comunicazione come costruzione di un significato condiviso. E’ nel cyberspazio che possiamo discutere, scambiare idee,assumere identità appositamente create, e infatti, nel terzo capitolo, si descrivono le singole strutture che concorrono a “ridefinire” l’identità di ciascuno in rete. I singoli navigatori sono i principali attori di questa realtà, ancora per molti aspetti sconosciuta. Il bisogno di comunicare fa sì che queste persone non partecipino al cyberspazio individualmente, ma si ritrovino a discutere, insieme ad altri con i loro stessi interessi, su argomenti di diversa natura. Talvolta,si può assistere alla nascita dei gruppi virtuali, l’oggetto di indagine del nostro lavoro, presentato nell’ultimo capitolo di questa tesi. Il contesto da noi scelto per la sperimentazione è quello dei newsgroups. Dallo studio della letteratura sono emerse alcune caratteristiche di riferimento per tutti i newsgroups: a partire da un uso particolare del linguaggio e della comunicazione asincrona, ad una distinzione gerarchica dei ruoli molto precisa all’interno partendo dal moderatore, ad un manifesto regolatore a cui riferirsi. Il passo successivo è stato quello di condurre delle interviste ai moderatori dei newsgroups presi in esame, e poi abbiamo analizzato le risposte con il software di analisi qualitativa dei contenuti Atlas.ti. Gli elementi emersi sono stati fondamentali per la costruzione di uno strumento ad hoc che ci permettesse di studiare questo contesto. La scelta di costruire un questionario completamente interattivo on line, è stato considerato parte integrante della ricerca stessa. Il questionario è diviso in tre parti: la prima raccoglie informazioni di carattere generale sull’uso e la frequenza di accesso ad internet, la seconda rappresenta un indice di misurazione dell’appartenenza al gruppo, e l’ultima le informazioni sulle caratteristiche socio-anagrafiche del campione. Dopo le misurazioni statistiche anagrafiche di composizione del campione si è proceduto all’analisi fattoriale. In questo modo sono stati estratti due fattori: il primo è stato chiamato “consapevolezza di sè” e comprende quegli items che si riferiscono alla costruzione dell’identità personale in rete, il secondo “identità sociale” e si riferisce alla volontà del singolo di sentirsi parte del gruppo e di rispettarne le norme. I risultati ci hanno permesso di cogliere appieno l’aspetto evidenziato dal modello SIDE: la complementarietà che emerge dal confronto di questi due fattori, all’interno di una situazione di de-individuazione, tra l’identità di ciascuno e l’identità sociale. Tutto questo ci riporta all’origine della teoria dell’identità sociale di Tajfel: essa sostiene che le persone hanno diverse identità, da un lato un’identità irriducibile come individui unici, dall’altro lato un’identità sociale come membri di uno o più gruppi sociali.Il modello SIDE, mette in collegamento un’analisi degli effetti deindividuanti della CMC alle identità ed alle relazioni contestualmente salienti. Il gruppo può essere spesso un principio di sostegno e di forza, uno strumento di resistenza o di repressione, è una parte del sè. Poichè il sè può essere categorizzato al livello del gruppo, l’elemento sociale non va considerato esterno e impositivo, ma interno e attivo. Il modello SIDE, comporta un’analisi degli effetti della comunicazione maggiormente sensibile al contesto. Non vi è dubbio che nella CMC le informazioni sociali siano cancellate o ridotte. Il punto critico è quali informazioni siano cancellate e quali sopravvivano.
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Informazioni tesi
Autore: | Monica Pisano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Massimo Martini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 184 |
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