Analisi del clima organizzativo come leva di miglioramento. Costruzione ed utilizzo di un modello di rappresentazione e rilevazione.
Il presente lavoro è il risultato del percorso di tirocinio formativo post-aula, effettuato presso la sede legale del Consorzio Univ. della Prov. di Palermo, nell'arco di un trimestre.
Il contesto di riferimento è costituito da un gruppo di lavoro medio - piccolo, composto da diverse figure professionali adibite all'attività consortile in posizione di distacco rispetto all'Ente di provenienza (nella fattispecie, la Provincia Regionale di Palermo).
L'argomento oggetto dell'elaborato è costituito dal clima organizzativo.
L'obiettivo è di evidenziare gli elementi di efficacia che caratterizzano il contesto in esame e, dunque, "il buon clima che si respira" all'interno del gruppo di riferimento.
Ciò consentirà di individuare ulteriori elementi che, adeguatamente valorizzati e gestiti, consentiranno di ottimizzare il "dato climatico" e, conseguentemente, riflettersi in termini di aumento di efficienza del gruppo di lavoro e del livello di benessere lavorativo.
Alcune considerazioni previe in merito all'oggetto dell'elaborato, alla motivazione che presiede alla sua scelta e, infine, al tipo di modello "originale" di osservazione del clima che si è proposto.
La scelta dell'area afferente al "clima organizzativo", è strettamente correlata alla motivazione; infatti, la positiva esperienza presso la struttura ma, soprattutto, il "gruppo" ospitante, ha evidenziato la centralità e l'importanza di ciò che già nella fase d'aula era stato affrontato e discusso ampiamente: l'importanza del clima all'interno dell'azienda, dei suoi riflessi sul livello di benessere lavorativo ed individuale, sull'efficienza della struttura aziendale, sulla qualità della vita e dell'attività lavorativa, etc.
Orbene, se in un primo momento tali nozioni, concetti e teorie, avevano assunto contorni e significati astratti ed approssimativi (per ovvi motivi legati al momento esclusivamente teorico/formativo), successivamente si è potuto coglierne concretamente l'importanza.
La possibilità di lavorare in un contesto sereno, ospitale, dove i rapporti personali sono improntati alla cordialità ed al rispetto reciproco e, quelli professionali, alla collaborazione, comunicazione ma anche valorizzazione delle singole professionalità, consente di approcciarsi all'attività lavorativa (sempre "ricca" di difficoltà ed imprevisti) con modalità e stati d'animo propositivi e "positivi".
Consente altresì, da un lato, di dare una risposta altrettanto "positiva" (e, dunque favorire ed accrescere il "buon clima" e la sua condivisione), dall'altro crea il terreno fertile per una buona (e, quindi, "produttiva") performance lavorativa: meglio, si innesca un meccanismo virtuoso tale per cui il benessere sperimentato sul piano personale aumenta la motivazione verso la "propria buona" performance lavorativa.
Queste, in breve, le motivazioni che hanno animato la scelta dell'argomento e che costituiscono l'anima del presente elaborato, il cui obiettivo è quello di (tentare di) fornire un feed-back positivo sull'esperienza vissuta e, contemporaneamente, proporsi come utile strumento e griglia di valutazione affinché, prendendo atto dei punti di forza della struttura (e del gruppo di lavoro) se ne possa accrescere il livello di benessere e, conseguentemente, la performance lavorativa.
Proprio alla luce di tali ultime considerazioni, è opportuno specificare che il modello di rilevazione del clima proposto, può essere definito come un modello "originale" posto che, in luogo della scelta di uno schema unico e preconfezionato tra i tanti presenti in letteratura, si è ritenuto preferibile (anche in linea con quanto appreso in aula) procedere alla elaborazione ex novo di una griglia di rilevazione ed osservazione ad hoc, costruita su misura, "personalizzata" ed adeguata al contesto di riferimento (non senza però sottolineare come, alcuni modelli abbiano comunque costituito un importante e decisivo punto di partenza per la sua creazione).
Ultima importante precisazione: le informazioni ed i dati che emergono dal presente elaborato, sono il risultato di quanto è stato rilevato, percepito, dedotto e compreso sul piano soggettivo (da parte della scrivente), non avendo alla base (per scelta fatta a - priori) il modus operandi tipico delle rilevazioni ed analisi del clima organizzativo.
Si propone dunque, un modello alternativo, diverso da quello che caratterizza la ricerca in campo psico-sociale ma che si ritiene di poter considerare altrettanto utile ed importante poiché è il risultato di una visione "senza filtri" né pregiudizi (nel senso di "giudizio anticipato"), che inevitabilmente caratterizzano ed accompagnano coloro che per formazione ed estrazione appartengono all'area dei c.d. "addetti ai lavori".
Concludiamo questa introduzione con un'ultima osservazione:
«Il miglior modo per capire che aria tira, è respirarla».
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Informazioni tesi
Autore: | Miryam Simonetta |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Espero in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane |
Anno: | 2012 |
Docente/Relatore: | Giovanni Di Stefano |
Istituito da: | Università degli Studi di Palermo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
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