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Scenari di una realtà connessa. Tra Surplus Cognitivo e Intelligenza Connettiva

Da sempre le modalità di propagazione dei flussi informativi, sono state veicolate mediante i mezzi che da una parte la natura e dall'altra la tecnologia hanno messo a disposizione dell'umanità, agevolando notevolmente la socialità e il progresso della cultura.

Esse hanno subito una decisiva e importante accelerata, in particolare nel XX secolo, sfociando in strategie comunicative che hanno favorito un tipo di informazione standard espressa generalmente solo dai mass media, che controllavano il monopolio informativo seguendo rigidi criteri censurali, in base ai quali venivano scelti i contenuti da diffondere.
Questi proponevano un "pacchetto" di intrattenimento dai confini ben definiti che finiva per rendere quasi nulla l'azione partecipativa del pubblico, che aveva ben poche opportunità di interagire con i contenuti trasmessi.

I mass media più che preoccuparsi di fornire un servizio mediante il quale poter rendere partecipi fruitori del messaggio, permettendogli magari di condividere la propria vena creativa, perseguivano quindi un diverso target, quello di sfamare l'ingordigia di contenuti del pubblico passivo, finendo così facendo per oscurare anche gli avvenimenti delle zone del mondo meno accessibili, le quali rimanevano echi provenienti da scenari lontani e sfocati.
Con l'avvento e la successiva esplosione dei new media, esiste adesso la possibilità di proporre una modalità di fare e condividere liberamente le informazioni a trecentosessanta gradi.

Un'informazione che nasce nel mondo online arrivando a influenzarne i gli automatismi di quello offline, attraverso diverse piattaforme quali,social media, siti, forum, blog, i quali permettono a chiunque di lasciare una personalissima traccia nel flusso informativo comodamente dal proprio smartphone, tablet o pc.

In quest'era di #ashtag e "pollici in su", il carattere estremamente free ed accessibile della rete, gioca un ruolo fondamentale nei meccanismi di condivisione e diffusione della conoscenza, poiché permette a tutti di sentirsi anche solo mediante un tweet, parte integrante della grande pentola mediatica in continua ebollizione.

Tuttavia, esaminando l'altra faccia della medaglia, ci troviamo costretti a considerare l'idea che esistono utilizzi negativi del web dettati dalla libertà di accesso, che permette a chiunque, come ai cosiddetti Troll, ovvero quei soggetti che interagiscono con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti o senza senso, di disturbare la quiete della comunità di rete, con la possibilità che tali attività possano degenerare in scenari ben più pericolosi e illegali.

Al di là delle tangibili conseguenze dettate dalla neutralità del web, le idee e la conoscenza, grazie agli innumerevoli servizi e piattaforme dell'era digitale, viaggiano comunque indisturbate attraverso i binari della connettività, spinte dalla potenza propulsiva dei social media, i quali hanno cambiato inevitabilmente le regole della nostra quotidianità, ridefinendo il se, che con i suoi continui "aggiornamenti di stato" diviene fonte primaria di un presente costantemente "connesso", che fino a un trentennio fa sembrava l'utopia di una generazione di speranzosi visionari.

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3 INTRODUZIONE Da sempre le modalità di propagazione dei flussi informativi, sono state veicolate mediante i mezzi che da una parte la natura e dall’altra la tecnologia hanno messo a disposizione dell’umanità, agevolando notevolmente la socialità e il progresso della cultura. Esse hanno subito una decisiva e importante accelerata, in particolare nel XX secolo, sfociando in strategie comunicative che hanno favorito un tipo di informazione standard espressa generalmente solo dai mass media, che controllavano il monopolio informativo seguendo rigidi criteri censurali, in base ai quali venivano scelti i contenuti da diffondere. Questi proponevano un “pacchetto” di intrattenimento dai confini ben definiti che finiva per rendere quasi nulla l’azione partecipativa del pubblico, che aveva ben poche opportunità di interagire con i contenuti trasmessi. I mass media più che preoccuparsi di fornire un servizio mediante il quale poter rendere partecipi fruitori del messaggio, permettendogli magari di condividere la propria vena creativa, perseguivano quindi un diverso target, quello di sfamare l’ingordigia di contenuti del pubblico passivo, finendo così facendo per oscurare anche gli avvenimenti delle zone del mondo meno accessibili, le quali rimanevano echi provenienti da scenari lontani e sfocati. Con l’avvento e la successiva esplosione dei new media, esiste adesso la possibilità di proporre una modalità di fare e condividere liberamente le informazioni a trecentosessanta gradi.

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Parole chiave

comunicazione
media
web
new media
informazione
cultura
memetica
intelligenza connettiva
surplus cognitivo
memes

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