Politica e società nel cinema di Gian Maria Volontè
Spesso si afferma che la storia sia scritta dai vincitori, tanto più in una società mediatizzata come la nostra, in cui il controllo sui media sembra essere presupposto per l’acquisizione e il mantenimento del potere.
Partendo da queste considerazioni, ho analizzato alcune opere cinematografiche rappresentative del periodo 1968-1978, per verificare se fosse stato possibile assumere un punto di vista estraneo a quello della cultura dominante, utile per una ricostruzione più realistica dell’arco storico.
La scelta dei film è stata segnata dalla figura di uno degli artisti che maggiormente ha inciso nella vita politica e civile del nostro paese, davanti e dietro l’obbiettivo, un attore che andò componendo con la sua invidiabile coerenza nella scelta e nell’ interpretazione dei ruoli un meta-film rappresentativo di un altro italiano, lontano dagli stereotipi che il cinema neorealista prima e quello americano poi, avevano contribuito a plasmare.
Gian Maria Volontè è stato per tutta la sua carriera un attore controcorrente, irrisolto, problematico, in teatro e in televisione, fino a quando ha trovato nel cinema d’impegno la sua naturale dimora, nonché la fama.
Sovrapponendo con due cerchi concentrici le opere di Volontè e gli avvenimenti storici più controversi e dibattuti tra anni Sessanta e Settanta, la scelta è ricaduta su cinque opere cinematografiche:
Banditi a Milano di Carlo Lizzani, 1968;
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e
La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, 1970 e 1971;
Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio1972;
Il caso Moro di Giuseppe Ferrara del 1986, ambientato nel 1978.
Il mio obiettivo è partire da un corpus scelto di opere, particolarmente sensibili ed interessanti per la memoria storica che contengono, al fine di poter tornare ad interrogarci su una fase cruciale del nostro paese disponendo di un punto di vista alternativo, che deve rispondere a nessun altro se non se stesso: il cinema.
Sono convinto che le opere filmiche scelte abbiano una densità di informazioni tali sul periodo che rappresentano, da non poter essere più ignorate come valide fonti storiche, al pari di quelle tradizionali.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo La Torre |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi del Molise |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Marco Gervasoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 156 |
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