Musei d'impresa. La memoria nel futuro
Nel nostro Paese sono stati costituiti solo di recente i musei e gli archivi storici d'impresa. Le prime esperienze internazionali risalgono alla fine dell'800, in Italia è solo a partire dagli anni Sessanta che cresce l'attenzione verso il valore culturale del patrimonio storico e documentale delle imprese.
Nel periodo del "miracolo economico" si intuisce che le aziende rivestono un ruolo importante per la memoria collettiva; l'azienda inizia a percepire se stessa non solo come soggetto economico e sociale, capace di esercitare un ruolo nelle scelte politiche del paese, ma anche come soggetto culturale.
Forse per la ricchezza del nostro patrimonio artistico, per lo scarso interesse nelle scienze e industrie e anche per la mancanza di una legge che protegga questo patrimonio, la maggior parte dei musei d'impresa italiani sono stati sviluppati e aperti al pubblico solo dagli anni Ottanta del Novecento.
Se prima si cercavano strategie di tutela, ora si cerca di investire nella valorizzazione e nella promozione del patrimonio aziendale. Con la diffusione delle strategie di marketing agli imprenditori iniziano a percepire il valore del patrimonio storico e documentale in loro possesso, che diventa anche un metodo efficace di comunicazione interna ed esterna all'azienda.
Con gli anni Novanta le voci valorizzazione e conservazione all'interno del bilancio aziendale passano da mero costo a valore aggiunto, per i benefici reali che portano sia a livello di differenziazione dalle altre aziende, sia a livello di riconoscimento locale.
Le imprese non sono unicamente soggetti di mobilitazione delle risorse economiche, ma sono anche protagoniste del cambiamento sociale e urbano, sono un simbolo di modernizzazione culturale e di sviluppo e applicazione della ricerca scientifica. Un museo significa condivisione, la possibilità di rendere partecipe la società e di tramandare il proprio patrimonio culturale. Nei musei d'impresa non si rivive solo la storia aziendale, ma si comunicano anche le prospettive future e i cambiamenti e le sfide che lo sviluppo tecnologico, culturale e sociale quotidianamente propongono.
Guardare al passato, nonostante l'azienda debba lavorare per il presente e il futuro, non è un controsenso, perché in questo modo è possibile ricavare suggerimenti e intuizioni da impiegare in nuovi progetti.
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Informazioni tesi
Autore: | Debora De Marchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Lidia Falomo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 90 |
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