Libero e il Fatto Quotidiano: due realtà editoriali nel giornalismo italiano
Il 23 Settembre 2009 esce il primo numero in edicola de "il Fatto Quotidiano": un giornale avente come "linea politica la Costituzione" (dal titolo del primo editoriale firmato dal direttore responsabile Antonio Padellaro); non riceve alcun finanziamento pubblico (a parte l'agevolazione postale a cui ha dovuto rinunciare per legge dal primo aprile 2010); è edito da "Il Fatto Quotidiano S.p.a." , una società per azioni che non ha un socio di maggioranza e il parere dei giornalisti è decisivo per qualsiasi decisione riguardante il quotidiano. Oggi, fra abbonamenti e copie in edicola, vende circa 110mila copie ed ha il bilancio in attivo. Sull'altro versante c'è "Libero", fondato nel 2000 da Vittorio Feltri e acquistato nel 2001 dalla famiglia Angelucci. A metà dicembre 2010 Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro comprano il 10% ciascuno della società editrice di "Libero", la "Editoriale Libero S.r.l." ma avranno la maggioranza nel consiglio di amministrazione. Il primo diventa direttore editoriale della testata mentre il secondo viene confermato direttore responsabile. Feltri ha annunciato di voler fare un giornale "come il Fatto di centro-destra" anche se, a dire il vero, ci sono molte differenze fra i due: "Libero", per esempio, riceve i finanziamenti per l'editoria. Ma l'esperienza dura soltanto 5 mesi poiché il 6 giugno l'ex direttore de "L'indipendente" lascia il quotidiano per tornare a "il Giornale". Libero e il Fatto sono quotidiani estremamente politicizzati ma, nonostante ciò, vendono molte copie anche raffrontato al panorama attuale dell'informazione in cui i giornali perdono copie giorno dopo giorno. Importante è anche l'analisi dei lettori: per esempio il loro grado di istruzione, le loro opinioni politiche, se hanno militato o militano in qualche associazione e/o partito. I lettori del Fatto sono antiberlusconiani, non per forza comunisti e, come ha sostenuto Padellaro, molto giovani rispetto alla media nazionale. I lettori di Libero, invece, sono di solito anticomunisti, di centro-destra non necessariamente berlusconiani. Quindi davvero gli italiani rifiutano la politica in sé o, semplicemente, vorrebbero un giornalismo fatto di inchieste nonostante sia schierato? Sembra, quindi, che la polarizzazione politica paghi vista anche la risposta della concorrenza che non si è fatta attendere. "La Repubblica" da un lato ha dato una sterzata a sinistra diventando sempre più antiberlusconiana e sta investendo molto sul proprio sito e sulle nuove modalità di informazione nell'era di internet mentre dall'altro "il Giornale" intende proseguire sulla linea filoberlusconiana. A dire il vero, comunque, un esempio di cooperativa di giornalisti in cui questi ultimi sono editori di se stessi si era già avuto nel 1969 con la nascita de "il manifesto", un quotidiano di estrema sinistra, dove tutti i soci della cooperativa hanno lo stesso stipendio. È un caso particolare poiché è frutto di scelte ideologiche riguardante l'ala più estrema del Partito Comunista Italiano che fu. Interessante è anche notare come Libero e il Fatto si collocano nel modello mediterraneo di Hallin e Mancini; infatti ci sono alcuni punti di contatto mentre in alcune parti si discostano. Visto il successo dei due giornali e il rincorrere della concorrenza, c'è da domandarsi se il Fatto e Libero abbiano tracciato la via per salvare il giornale cartaceo, sacrificando l'imparzialità e la descrizione asettica delle notizie, o se è soltanto un fenomeno passeggero destinato a spegnersi con il tempo.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Raffaele Zanfardino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo |
Relatore: | Giuseppe Jacobini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 274 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Raccontare il locale - Un'analisi della stampa fiorentina
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi