La censura nel sistema cinematografico e televisivo. Aspetti legislativi, sociali e giuridici.
L'articolo 21 della Costituzione sancisce la libertà di manifestazione del pensiero con la parola lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione.Tale libertà, secondo la giurisprudenza evolutiva e costante della Corte Costituzionale, nel passaggio da libertà negativa a positiva, comprende tanto il diritto ad informare, quanto quello ad essere informati.
La televisione e il cinema costituiscono una preziosa risorsa per il pubblico che ne usufruisce. La prima appare come discorso, strumento linguistico attraverso il quale una società può parlare di sè, raccontarsi; un vero e proprio "specchio sociale".Il cinema rientra in quel sistema di valori che fanno parte dell'immaginario collettivo, inteso come sistema di bisogni, valori e pratiche sociali. L'anello che unisce questi due universi e che viene analizzato in questo elaborato è il concetto di libertà di espressione, di manifestazione del pensiero, tutelata dall'articolo 21 della Costituzione e dunque di censura intesa come strumento limitativo di tale libertà.Il punto di partenza è proprio l'art.21, dove al comma 6 definisce l'unico limite esplicito alla libera manifestazione del pensiero:il buon costume.Il clima sociale è andato mutando nel corso degli anni:una società laica e pluralistica è andata progressivamente sostituendosi ad una tradizionalmente cattolica, comportando un maggior permissivismo ed un'apertura ai modelli delle avanzate civiltà occidentali. Ecco allora la nascita di u nuovo costume in cui i temi sesuali sono oggetto di libera trattazione. Siamo di fronte ad un percorso evolutivo che ha portato, non soltanto alla rivalutazione di un'opera prima etichettata e poi bandita in nome della repulsione e del disgusto che provocava, ma anche ad una maturazione dello spettatore che oggi non si scandalizza più di fronte ad un nudo cinematografico o ad una scena particolarmente forte.Tutto fa parte di un costume ormai completamente adeguato alla modernità ed aperto al confronto di quaunque natura esso sia."Che se ne parli bene o male, purchè se ne parli"affermava Oscar Wilde.E in fondo non aveva torto visto che spesso ciò che viene censurato fa parlare più di ciò che viene considerato la normalità.
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Informazioni tesi
Autore: | Valeria De Rentiis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Giovanni Teodoro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 443 |
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