IL Bilancio Intangibile. Un nuovo strumento per valorizzare l'azienda: i casi O.M.L.AT. e A.N.P.AS.
Oggi i tradizionali modelli di valutazione (Bilancio d’esercizio) non sono più sufficienti per determinare il grado di vitalità di un’organizzazione e del suo futuro, anzi risultano spesso inadeguati per descrivere il patrimonio di conoscenze, competenze, reputazione, relazioni e immagine, che un’azienda ha sviluppato nel corso degli anni e fuorvianti perché rivolti principalmente al passato.
Che fare allora? Come poter quantificare qualcosa definito “intangibile”? Cosa fare per valorizzare la propria azienda ed ottenere un vantaggio competitivo duraturo? Come vincere la sfida del secolo? Per cercare di rispondere a queste domande nasce l’esigenza di analizzare il Bilancio dell’Intangibile, che cerca di replicare a tale nuova necessità di censire, misurare e valutare questo patrimonio, che oggi, nell’era della conoscenza, costituisce larga parte degli asset aziendali.
Nel primo capitolo, si cercherà di rintracciare una “sorta” di evoluzione dell’impresa a seguito dei profondi cambiamenti dell’economia.
Il secondo capitolo è dedicato allo studio degli asset intangibili, si indagherà sulla loro struttura economica, individuando i benefici e i costi; verrà sottolineata la netta distinzione tra il trattamento contabile degli investimenti fisici e il trattamento contabile degli investimenti immateriali.
Il terzo capitolo sarà incentrato sul Capitale Intellettuale, partendo dalla definizione fondamentale di Edvisson e Malone che lo inquadra come “(…) l’insieme delle conoscenze e delle relazioni che possono essere trasformate in valore”. Attraverso il concetto di Capitale Intellettuale, proveremo a spiegare in modo più compiuto il fenomeno degli intangibili e il loro contributo alla creazione del valore aziendale.
Il quarto e ultimo capitolo è quello dell’analisi metodologica e della ricerca vera e propria. Saranno presentati due casi italiani di applicazione del bilancio dell’intangibile (O.M.L.AT. e A.N.P.AS.), due aziende che per motivi diversi hanno deciso di dedicarsi alla stesura di tale bilancio
Inserito in questa nuova realtà, Il Bilancio dell’Intangibile si pone da un lato come documento di accompagnamento ai tradizionali bilanci d’esercizio, che riesce a dare piena espressione a tutte le componenti ‘soft’ dell’impresa che, proprio per le loro caratteristiche, sono specifiche di ogni realtà aziendale; dall’altro come “strumento di oggettività” capace di realizzare una fotografia attendibile, in cui tutti i dati, le informazioni, le risultanti del cambiamento possano essere riportati, e permettano una verifica immediata della posizione dell’azienda sulla curva della vitalità.
Così concepito consente di:
1) disporre di uno strumento che costituisce un potente mezzo di comunicazione all’interno e all’esterno dell’impresa;
2) definire una serie di indicatori chiave da monitorare periodicamente per valutare il raggiungimento degli obiettivi strategici aziendali;
3) misurare lo stato di vitalità dell’organizzazione, premessa per il raggiungimento dei risultati economico-finanziari futuri;
4) definire sistemi di valutazione delle prestazioni manageriali circa il mantenimento della vitalità aziendale, ‘conditio sine qua non’ per garantirne la longevità;
5) raccogliere e correlare in un contesto unitario ed integrato dati ed informazioni altrimenti non disponibili, capaci di creare valore per l'impresa.
6) aumentare la motivazione del personale. Le persone che operano nell'azienda, in seguito all'attivazione dei progetti di valutazione del capitale intangibile, si sentono realmente coinvolte e protagoniste della creazione del valore dell'organizzazione
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Informazioni tesi
Autore: | Alessio Lupatelli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della Comunicazione |
Relatore: | Fulvio Pellegrini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 155 |
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