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Greenwashing e consumo critico

L'oggetto di questo elaborato è il Greenwashing. Il termine non è molto conosciuto: sui grandi canali d'informazione sia la parola inglese che la traduzione italiana vengono poco o nulla nominati. Il suo significato indica la nuova, ma ormai comune, tendenza all'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie ed entità politiche. Messi assieme, gli esempi nazionali ed esteri, con in testa nomi di importanti multinazionali, producono una lista troppo lunga per essere qui discussi. Tuttavia un'analisi del fenomeno generale e qualche ipotesi sul suo sviluppo futuro non sono impossibili.

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INTRODUZIONE “Centrali nucleari disegnate come oasi” L'oggetto di questo elaborato è il Greenwashing. Il termine non è molto conosciuto: sui grandi canali d'informazione sia la parola inglese che la traduzione italiana vengono poco o nulla nominati. Il suo significato indica la nuova, ma ormai comune, tendenza all'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie ed entità politiche. Messi assieme, gli esempi nazionali ed esteri, con in testa nomi di importanti multinazionali, producono una lista troppo lunga per essere qui discussi. Tuttavia un'analisi del fenomeno generale e qualche ipotesi sul suo sviluppo futuro non sono impossibili. Sono anzi auspicabili, considerato che negli ultimi anni gli episodi di esternazione di questa finta “coscienza verde” sono aumentati in modo esponenziale. La ragione non ultima di questa popolarità è da rimandare alla salda fede di pubblicitari, politici, ricercatori, imprenditori, nel fatto che, un domani alquanto prossimo, la Green Economy sarà l'ECONOMIA. Terranews.it, un sito che si occupa di problemi legati all'ambiente e all'ecologia, ne dà una esauriente definizione: “Greenwashing è un neologismo, formato dalla crasi di green (verde) e whitewash (riverniciare, nel senso di occultare, trasformare). Serve a descrivere la circonvenzione dei consumatori tramite l’impiego da parte di una compagnia di messaggi, pubblicità, certificazioni pratiche aziendali e o produttive falsamente definite come ecologiche, sostenibili, ambientali, ovvero “verdi”, per creare un’immagine positiva delle proprie attività (o prodotti). In alcuni casi persino a produrre una mistificazione per distogliere l’attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi”. La descrizione di Terranews è molto chiara, diversamente da quella della famosa enciclopedia on- line aperta Wikipedia.org che, seguendo la maggior parte delle testate, intende forse in modo errato la crasi. Wikipedia definisce il termine come fusione delle parole “green e “washing”, dandone poi alcune possibili traduzioni nella nostra lingua, come “lavare col verde”. In realtà la parola che maggiormente si avvicina al suo significato è - seguendo la definizione di Terranews - “ecocosmesi”, che nasconde una velata ironia, e da cui si è rimandati al sottinteso e malcelato abuso delle imprese e degli enti accusati di fare del Greenwashing, che si attribuiscono valori che, nel migliore dei casi, nulla hanno a che vedere con le loro attività. La valorizzazione che le compagnie vorrebbero attuare attraverso queste pratiche avviene soprattutto per connotazione. Al proprio brand 3

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