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L’ex Istituto Medico Pedagogico di Aguscello: una storia fra marginalità e leggenda

La ricerca ha per oggetto l'unico Istituto Medico Pedagogico che sia mai stato presente sul territorio ferrarese tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, attualmente famigerato quale presunto luogo di infestazioni o fenomeni paranormali. La tesi si articola su due piste: la prima smonta le leggende metropolitane circolanti su internet ed in TV circa il luogo in questione (soprattutto relativamente alle informazioni presentate come storiche), la seconda indica il modello concettuale sottostante ad un'Istituto di questo tipo (il modello reclusivo-segregativo) come superato, inefficace ed inefficiente.

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3 INTRODUZIONE Nel territorio provinciale di Ferrara, più precisamente nella periferia sud-est della città, si trova un sito molto particolare, conosciuto per lo più dagli studenti delle scuole secondarie e dagli universitari della zona, che talvolta ne hanno fatto la mèta di “pellegrinaggi dell’orrore”. Si tratta delle rovine di un ex Istituto Medico Pedagogico, una sorta di manicomio minorile gestito dalla sezione ferrarese della Croce Rossa, e attivo per un quindicennio, tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Sul luogo circolano svariate dicerie, concordi nel denunciare che nel sito si sarebbe dipanata una storia di dolore, emarginazione e violenze. Scegliendo di “vedere” l’Istituto in questione sotto la lente della Pedagogia Sociale e della Marginalità, si è tentato di svolgere una ricerca di etnografia pedagogica, mediante la quale ricostruire la “vera” storia dell’Organizzazione, valutare criticamente la fondatezza o meno delle voci circolanti su di essa, e proporre alcune riflessioni di carattere pedagogico ed antropologico. Il primo capitolo introduce l’argomento mediante la presentazione del lessico e della semantica della marginalità; si vedrà in particolare quale dovette essere il modello concettuale sottostante alla realizzazione ed alla conduzione di un I.M.P.P. come quello in esame. Nel secondo capitolo, anche attraverso l’ausilio di un’opera pittorica di Caspar David Friedrich, autore del Romanticismo tedesco (celebre per i numerosi paesaggi espressivi dell’elemento del “sublime” romantico), adottando la prospettiva teorica di Gregory Bateson si illustrerà come la relazione tra l’inquietante visione frontale degli attuali ruderi del Pedagogico e le caratteristiche dell’istituzione totale che in esso fu ospitato possa risultare densa di significati. Il capitolo successivo raccoglie tutte le voci sul sito in questione, reperite in particolare in due mezzi di comunicazione di massa: internet e la televisione. Riguardo a quest’ultima, si porranno in luce le caratteristiche di un servizio andato in onda nella trasmissione “Mistero” su Italia 1, a proposito dell’immobile lì definito come “l’inferno di Aguscello”. Il quarto capitolo costituisce il cuore dell’elaborato, in quanto presenta una dettagliata ricostruzione della storia dell’Istitito Medico Pedagogico di Aguscello basata su diverse fonti d’archivio. Nel quinto capitolo, infine, si propongono alcune riflessioni sul fenomeno studiato. Nella prima parte, utilizzando una relazione pubblicata nell’ottobre del 1971 dall’équipe dell’I.M.P.P., si illustrerà come la proposta “medico-pedagogica” di un’istituzione di questo tipo non possa che risultare, dalla prospettiva della Scienza dell’Educazione, asfittica, unilaterale ed assai carente. Nella seconda parte, adottando la “lente” dell’Antropologia Culturale e della Storia delle Religioni, si proporrà un’ipotesi che ci aiuti ad interpretare il “movimento” creatosi attorno ai ruderi di Aguscello.

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Parole chiave

estetica
marginalità
ferrara
croce rossa
pedagogico
gregory bateson
aguscello
pedagogia sociale
minorati
manicomio minorile
istituto totale
seminario di ferrara
modello reclusivo-segregativo

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