La violenza agita sulle donne. Studio del fenomeno dal punto di vista dell'uomo maltrattante
L’argomento del mio elaborato tratta della violenza sulle donne dal punto di vista dell’offender. Il motivo della mia ricerca parte da motivazioni personali, incentrate sulla mia storia, ma anche da curiosità scientifiche in quanto la violenza sulle donne è ancora un fenomeno troppo presente ai giorni nostri per non essere studiato in modo approfondito. È nota la diffusione del reato di stalking, una forma di violenza in cui il carnefice, segue, perseguita e minaccia una vittima, impedendole il normale svolgimento della vita quotidiana e arrecandole danno psicologico. Secondo una recente indagine ISTAT, infatti, le percentuali su un campione di donne intervistate in età variabile tra i 50 e i 70 anni sono elevate: almeno un 20% ha subito stalking nell’arco della propria vita e di queste il 10% in forma grave. Nello specifico, ho voluto indagare le ragioni psicologiche dell’uomo maltrattante. Tra queste, troviamo il bisogno di supremazia, il possesso e la gelosia e una forte componente culturale. D’altro canto, ho cercato di mettere in luce anche le motivazioni che spingono le donne a restare con il proprio carnefice: sono emersi ad esempio, i concetti dell’amare troppo e la cosiddetta sindrome della crocerossina. Conclude il lavoro una riflessione sul ruolo dell’educatore nel contrasto alla violenza e sulle strategie operative che egli può mettere in atto in ambito riabilitativo e rieducativo, attraverso uno sguardo sulla realtà dei centri di ascolto per uomini maltrattanti. Infine, penso che sia necessario un cambiamento culturale per superare il grave problema della violenza sulle donne.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Berti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Educatore sociale e culturale |
Relatore: | Giacomo Mancini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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